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cane che annega

Cosa fare con un cane che annega? Ve lo spieghiamo in questo articolo.

© Zanna Pesnina / Shutterstock

Cosa fare per salvare un cane che rischia di annegare?

Di Serena Esposito Biologa

aggiornato il

Per godersi al meglio un bagno estivo con Fido, scopriamo insieme le accortezze e le manovre da attuare con un cane che annega.

Abbiamo affrontato molti argomenti riguardanti il bagno con Fido, in acqua dolce o salata, e i luoghi dove recarsi per godersi delle vacanze “a sei zampe”; in questo articolo affronteremo un argomento correlato e molto importante: cosa fare con un cane che annega.

Paradossalmente, quello dell’annegamento è il rischio maggiore che il nostro amico a quattro zampe corre quando si interfaccia con un qualsiasi specchio d’acqua, sebbene egli sia un animale ben adattato per il nuoto. Allora perché il cane rischia di annegare? E cosa fare se il cane sta annegando?

Perché il cane rischia di annegare se non si fa attenzione?

Questa è una domanda lecita da porsi, a prescindere che il cane in questione sia di una razza che ama l’acqua o meno. I motivi per cui un cane rischia di annegar sono apparentemente banali, ma scopriremo che una dose di attenzione in più da parte del padrone scongiurerà qualsiasi incidente. I cani sono come bambini, avremmo il cuore di lasciare il nostro piccolo in acqua senza supervisione? Ovviamente no, che si tratti di un cane o di un bambino.

Pertanto, ecco i motivi per cui un cane può rischiare l’annegamento:

  • affaticamento dopo una nuotata o dopo uno sforzo;
  • affaticamento nel tenersi a galla;
  • se il cane è cascato in acqua in maniera involontaria potrebbe avvilirsi;
  • problematiche di carattere fisico del cane come lesioni o difetti agli arti;
  • disfunzioni cardiache.

A parte le problematiche specifiche del cane, di cui sicuramente il padrone è a conoscenza e sa affrontare, come si può vedere è abbastanza imprevedibile che il cane possa annegare: tenere gli occhi aperti sarà quindi l’unico modo per scongiurare qualsiasi incidente. Anche intervenire tempestivamente in caso di rischio d’annegamento è fondamentale, in quanto quello che può accadere è che l’acqua entri dal naso e dalla bocca del cane e riempia rapidamente i polmoni.

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Cane che annega: cosa fare?

Qualora per un breve istante di distrazione dovessimo renderci conto che il nostro amico a quattro zampe è in difficoltà in acqua, evitare di farsi prendere dal panico e procedere come segue:

1. Tiralo fuori

Per prima cosa tirare il cane fuori dall’acqua, qualora si tratti di un cane di taglia grande, richiedere l’aiuto di qualche bagnante.

Se ha smesso di agitarsi, l’acqua potrebbe avergli già riempito i polmoni, ma ciò non significa che non si possa far nulla per salvarlo.

2. Fai uscire l'acqua che ha bevuto

Una volta all’asciutto, il nostro obiettivo sarà quello di far uscire l’acqua entrata nei polmoni e nelle vie aeree: perciò lo posizioneremo con la testa in basso rispetto alle zampe posteriori, che andranno allungate lievemente, e il petto all’infuori.

La bocca dev’essere aperta al fine di far uscire l’acqua e contemporaneamente far entrare l’aria.

3. Controlla il cuore

A questo punto controllare il battito del cane: se è in arresto cardiaco va effettuato un massaggio cardiaco, preferibilmente da un medico veterinario.

Qualora ci sia ancora battito, invece, si può effettuare una respirazione bocca-naso, soffiandogli appunto aria nel tartufo.

4. Vai dal veterinario

Una volta rianimato l’animale, recarsi presso l’ambulatorio veterinario più vicino per controllare che le funzioni d’organo siano tutte integre. In queste operazioni mantenere il sangue freddo e agire con lucidità è fondamentale e può fare davvero la differenza.

È possibile acquistare salvagenti appositi per cani, al fine di vivere con più tranquillità l’esperienza del bagno.

Conseguenze del rischio d’annegamento

Un cane che ha rischiato di annegare potrebbe riportare diverse conseguenze di carattere sia fisico che psicologico, che andranno tenute sotto controllo e arginate al meglio:

  • alterazione del ritmo cardiaco;
  • difficoltà respiratorie;
  • tosse ed eventuale raffreddamento;
  • dal punto di vista psicologico, il cane potrebbe mostrare in futuro timore dell’acqua.

Altri pericoli che Fido può incontrare in estate

Che si tratti di fiume, lago o mare, quello dell’annegamento non è l’unico rischio che il nostro amico a quattro zampe può correre.

Sole e caldo

Il colpo di calore nel cane è molto più frequente di quanto potremmo aspettarci, anche con temperature che a noi sembrano sopportabili; assicuriamoci dunque di scegliere un posto che garantisca zone d’ombra e non dimentichiamo mai una buona quantità d’acqua!

Infezioni

parassiti sono sempre dietro l’angolo e soprattutto in posti umidi, tendono a svilupparsi facilmente; facciamo dunque attenzione a lavare e asciugare bene il cane dopo il bagno, avendo cura di controllare tutte le pieghe del corpo, ed evitiamo che si bagni in pozzanghere e acquitrini di dubbia popolazione di microrganismi.

Congestione

Anche per il cane vale la regola dell’attesa per il bagno dopo pranzo. Specialmente se l’acqua è fredda, evitiamo di farlo bagnare dopo il pasto, per non incorrere in sintomi quali febbre, nausea, vomito.

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