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cane vestito da monaco
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La storia di Frate Bigotòn, il primo cane monaco

Di Nina Segatori Giornalista | Autore

Pubblicato il aggiornato il

Esiste un cane monaco e si chiama Frate Bigotòn! La sua storia è bellissima e il suo carattere dolcissimo gli è valsa la consacrazione ufficiale.

Frate Bigotòn è il primo cane monaco, investito della carica sacra dai frati di un monastero di San Francesco a Cochabamba, in Bolivia. Il cucciolo era un randagio e i monaci che l'hanno trovato si sono così affezionati da volerlo rendere un vero e proprio membro del loro ordine.

La storia di Bigòton

Bigòton è uno Schnauzer abbandonato dai padroni quando era più piccolo. I monaci del monastero di San Francesco a Cochabamba l'hanno trovato in strada, raggomitolato in un vicolo in condizioni pessime.

Il cane era impaurito e molto timoroso, come se qualcuno lo avesse picchiato in passato e appariva evidente che non si fidava di nessuno. C'è voluta tanta pazienza e una dose massiccia di coccole giornaliere, per scoprire il vero carattere di Bigotòn: dolcissimo e giocherellone.

La carica di monaco

Con il passare del tempo Bigòton è diventato un vero e proprio membro del gruppo, a cui i monaci si sono affezionati tanto, da dargli il nuovo nome e regalargli una tonaca, come la loro.

«Gli abbiamo dato un nuovo nome, Bigotón, ma abbiamo iniziato a sentirlo talmente tanto parte di noi – ha raccontato Jorge Fernandez, uno dei monaci – che abbiamo deciso che non bastava. E così, per noi è diventato un frate: Frate Bigotón».

Le foto del cagnolone vestito da frate hanno fatto il giro del mondo, così i monaci hanno pensato di unirle ad un messaggio importante: «se solo tutte le chiese del nostro paese adottassero un cane randagio e si prendessero cura di lui – ha scritto uno dei frati su Facebook – avremo molti randagi felici e molti monaci più sereni: avere Frate Bigotón in convento ci permette di avere una perenne caneterapia e di affrontare più felicemente anche le giornate più dure». Come dargli torto.

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