Che i gatti abbiano una personalità forte e decisa è risaputo: anche i soggetti più affettuosi e dolci non sempre amano essere toccati. Secondo la scienza tutto dipende dal fatto che debbano essere loro a decidere e ad indicare all'amico umano quando è il momento di un po' di tenerezza.
La ricercatrice Lauren Robin Finka, della Nottingham Trent University, ha pubblicato su The Conversation uno studio intitolato How to stroke a cat, according to science (in italiano "Come accarezzare un gatto secondo la scienza") in cui spiega come interpretare i segnali che il nostro felino ci manda quando proviamo a toccarlo.
Gatti e coccole
A differenza del cane, che nella maggior parte dei casi passerebbe le giornate intere a farsi coccolare, il gatto è più restio. Questo non significa che non ami le coccole, ma che ci sono momenti in cui è più propenso ed altri meno. Secondo la Finka, gli antenati del nostro amato felino domestico, come il gatto selvatico africano, erano considerati dei semplici cacciatori di topi e parassiti e il contatto umano era davvero limitato al minimo. Il cambiamento sociale nella relazione uomo-gatto è avvenuto solo 4000 anni fa, tempo in cui l'approccio sociale del gatto si è modificato, mantenendo però una certa diffidenza genetica nei confronti dell'uomo.
Come accarezzare un gatto
A volte i gatti accettano le coccole anche se non le tollerano molto, situazione che alza i livelli di stress anche nei soggetti che sembrano tranquilli, ma che in realtà stanno solo sopportando l'affetto umano nel momento sbagliato. Altri invece, scambiano le coccole per il cibo e taluni, invece, le apprezzano davvero. Proprio questi ultimi preferiscono essere toccati sul muso, alla base delle orecchie, sotto il mento e intorno alle guance. E i gatti meno amichevoli? È molto importante fare attenzione al comportamento e alla postura del gatto durante le interazioni, per capire se effettivamente è a suo agio.
Segnali positivi
Quando un gatto vuole le coccole, di solito manda dei segnali: tiene la coda in posizione verticale e si avvicina, iniziando il contatto. Da lì, poi partono le fusa e mentre agita la coda lentamente, passa tra le gambe del padrone. Il viso è rilassato e le orecchie sono tenute in avanti. Se si allunga la mano e lo si tocca, spingerà con la testolina, come per dire "ancora".
Segnali negativi
Se, al contrario, il gatto non vuole essere toccato in quel momento, si mostrerà meno affabile, spostando la testa o rimanendo totalmente passivo e immobile. Se mentre accetta una coccola, si lecca il naso o comincia a leccarsi il corpo come per pulirsi, vuol dire che vuole essere lasciato tranquillo. Le orecchie sono basse e tenute all'indietro.
Nel caso di fastidio estremo può anche arrivare a graffiare o mordere (anche se può capitare che il gatto morda per affetto!). L'importante è non sottovalutare o ignorare i segnali che ci manda.