Tutta una serie di promotori delle diete a base di carne cruda, conosciute come BARF (Biologically Appropriate Raw Food), utilizzano i propri canali web da milioni di followers per pubblicizzarle.
Ma quanto c’è di vero nella sicurezza e nel benessere che tali diete promettono? La carne cruda non è salutare per i cani né per i loro proprietari.
Studi e risultati preoccupanti
Fin dagli albori della sua diffusione, esperti di scuole diverse storcevano il naso per la particolarità degli alimenti – fondamentalmente carne – di non essere cotti. Questo avrebbe potuto comportare un mancato abbattimento – mediante il calore della cottura – della carica batterica normalmente presente all’interno di un tessuto animale.
È da questa ipotesi che si sono recentemente sviluppati studi scientifici, dai risultati inquietanti e preoccupanti anche per gli umani.
Lo studio della Royal Society Open Science
Il primo studio che andiamo ad analizzare è quello condotto dalla Royal Society Open Science che ha rivelato che i prodotti a base di carne cruda, spesso presunti come alternativa più salutare quale cibo per cani, contengono batteri nocivi come la Salmonella e l'E.Coli, e non solo.
Citiamo quanto menziona l’Abstract dello studio:
«Nutrire animali domestici con diete a base di carne cruda (Raw Meat Based Diets) è diventato sempre più popolare ma può costituire un rischio a causa della contaminazione con batteri patogeni e antimicrobici (Anti Microbial Resistance). Lo scopo di questo studio era di valutare le RMBD disponibili in commercio per quanto riguarda la qualità microbiologica e il verificarsi di Enterobacteriaceae AMR. Dei 51 campioni di RMBD, il 72,5% non soddisfaceva gli standard microbiologici per le Enterobatteriacee stabiliti dai regolamenti UE per i sottoprodotti di origine animale destinati all'alimentazione degli animali domestici. Inoltre, la Salmonella è stata rilevata nel 3,9% dei campioni. I batteri AMR (cioè che hanno sviluppato resistenza ad antibiotici, ndr) sono stati trovati nel 62,7% dei campioni, la maggior parte di essi era resistente alle cefalosporine di terza generazione, ma anche a colistina e aminoglicosidi (antibiotici ad ampio spettro, ndr)» e conclude:
Lo studio dell'Università di Zurigo
Gli scienziati dell'Università di Zurigo, inoltre, hanno condotto test sulle diete a base di carne cruda (RMBD) disponibili in commercio e hanno scoperto che dei 51 fornitori di alimenti canini crudi testati, 32 di questi contenevano batteri resistenti agli antibiotici, confermando quanto scoperto nello studio sopracitato.
I batteri resistenti agli antibiotici emergono attraverso l'uso di antibiotici diffusi e creano enzimi resistenti agli antibiotici, rendendoli appunto inefficaci.
In particolare, i batteri resistenti agli antibiotici nel cibo crudo possono essere trasmessi agli animali domestici con conseguenze problematiche sulla salute: due dei campioni contenevano batteri noti per causare diarrea, sia nel cane, che nell’uomo.
Norme di sicurezza
È possibile che i proprietari di animali domestici entrino in contatto con questi batteri nocivi quando preparano loro il cibo e quando sono a stretto contatto con i loro amici a 4 zampe: esso può causare la diffusione dei batteri dal cane all'uomo.
Si consiglia pertanto massima cautela a tutti i proprietari di cani che usano diete a base di carne cruda per i loro amici: è importante mantenere un'igiene rigorosa.
Un altro consiglio è quello di cercare cibi salutari alternativi, che sono ampiamente disponibili e molto più sani per animali domestici e proprietari.