L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente ha pubblicato una nota con dati preoccupanti e, di conseguenza, un decalogo per la prevenzione.
L’allarme
«Dall’inizio dell’anno, allo scorso 31 ottobre sono stati uccisi con il veleno in media 42 cani e gatti al giorno, con una per un totale di circa 12.600 animali periti a causa di bocconi avvelenati, spugne fritte ed altri veleni sparsi prevalentemente nei parchi, nei prati, giardini e aree cani, ma anche negli spazi condominiali (derattizzazioni). Il fenomeno è gravissimo e non accenna a fermarsi, ogni giorno sono decine gli articoli di giornali che parlano di avvelenamenti o di ritrovamenti di bocconi avvelenati (i casi di bocconi ritrovati senza che sia morto un animale sono stati 300 da inizio anno). Un fenomeno che interessa tutta la penisola, anche se il numero maggiori di cani avvelenati riguardano la Sicilia, la Sardegna, Campania, Lazio, Lombardia e Toscana. Riproponiamo il decalogo di suggerimenti da mettere in atto al momento in cui si trova un boccone avvelenato».
I consigli di AIDAA: cosa fare in caso di ritrovamento di bocconi avvelenati
- Allertare la polizia locale o provinciale, o in alternativa la Forestale (1515).
- Delimitare l’area segnalando la cosa al Servizio Antiveleni della propria Agenzia di Tutela della Salute, o al relativo servizio veterinario.
- Asportare il boccone senza toccarlo, usando un sacchetto, e consegnarlo all’istituto di zooprofilassi o alle forze dell’ordine, di modo che possano analizzarlo.
- Evitare di annusare l’esca, che potrebbe contenere sostanze nocive anche per inalazione, come il cianuro.
- Tenere i vostri quattrozampe a distanza dall’area interessata e con il guinzaglio corto.
- Precipitarsi immediatamente dal veterinario se si sospetta un’ingestione dell’esca da parte del proprio cane.
Il ruolo delle autorità
In seguito alla segnalazione, le forze di Polizia devono intervenire tempestivamente per un primo sopralluogo e in seguito segnalare la questione al servizio antiveleni e veterinario dell’ASL.
Ricordiamo che disperdere bocconi avvelenati è un reato penale, e qualora comportasse la lesione o la morte di un animale, la pena può determinare anche reclusione. Nel caso in cui le esche avvelenate siano poste in una zona preposta allo specifico uso degli animali, il reato è aggravato, ai sensi dell’articolo 544 del Codice Penale.