Immobile, legato con una catena dentro un bidone della spazzatura. In queste condizioni è stato trovato da alcuni volontari Oipa un povero cagnolino tremante e impaurito.
È successo a Limbadi (in Calabria) alcuni giorni fa.
Un cane incatenato
I volontari Oipa hanno ricevuto la segnalazione su un cagnolino di circa 2 anni consumato dalla rogna che stazionava da giorni nel Comune di Limbadi. Questo episodio è avvenuto nonostante le diverse richieste di intervento di alcuni cittadini agli organi competenti.
E sottolinea che: «l’articolo 2 del decreto del Commissario ad acta n. 67/2018 prevede che debba esser l’Asp, anche in assenza di canile sanitario, a provvedere ad individuare una soluzione alternativa».
La chiusura del canile
La recente chiusura del canile di Ricadi Futuredil snc - il Mondo di Pluto ha purtroppo inasprito il fenomeno del randagismo. L’Azienda sanitaria e i comuni convenzionati con il canile non hanno ancora trovato una soluzione alternativa per soccorrere i cani randagi che necessitano di essere sottoposti alla procedura di “osservazione sanitaria” prevista per legge nel canile sanitario.
Gli operatori dell’area A del Servizio veterinario, che si occupa di prevenzione e lotta al randagismo oltre aò controllo delle malattie infettive degli animali, sono intervenuti sul posto prestando le prime cure al quattrozampe.
«Ma, essendo chiuso il canile convenzionato con il Comune in cui si trovava, e non essendovi nella provincia un canile sanitario di competenza, la stessa Asp avrebbe “consigliato” ai vigili urbani di trovare un terreno confinato dove collocare il cane per 15 giorni, legandolo con una catena di cinque metri, e di fornirgli un riparo, cibo e acqua», continua Mercadante.
Tutto ciò anche se il cane è affetto da rogna sarcoptica, una malattia contagiosa:
«A nostro avviso, questa procedura è piuttosto lontana dal rispetto della legge per la tutela del benessere animale e della salute pubblica. È vero che nella Regione Calabria, purtroppo, ancora non è vietato tenere i cani a catena, ma ricordiamo che in ogni caso la catena può essere utilizzata solo “per un numero limitato di ore al giorno”. E, in questo caso, la decisione di legare a catena in un campo “accessibile” a chiunque - compresi altri animali e con tutti i conseguenti pericoli - un cane bisognoso di cure, con rogna sarcoptica e, quindi, con rischio di zoonosi, è errata e non conforme a normativa».
Stefano cerca di casa
Recuperato dai volontari dell’Organizzazione internazionale protezione animali locale, adesso il cagnolino, chiamato Stefano, sta bene.
Tuttavia, la sezione Oipa di Vibo Valentia spera di non dover assistere più a episodi del genere, riservandosi di procedere nelle opportune sedi per la tutela del benessere animale, se necessario:
«Visto e considerato il momento di vera emergenza randagismo che sta vivendo la tutta la provincia di Vibo, chiederemo un tavolo tecnico con le istituzioni responsabili, Asp e Comuni, affinché si possa collaborare per cercare una soluzione, senza escludere, in caso di esito negativo, un’istanza specifica al Ministero della Salute», conclude la delegata Oipa.
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