Pochi giorni fa è stato pubblicato uno studio sul Journal of Environmental Law di Oxford, dai ricercatori dell’Università di Tilburg, dove si analizzano i risvolti negativi che la predazione dei gatti domestici apporta alla biodiversità della fauna selvatica.
Il monito dei ricercatori
Come abbiamo spiegato nell’articolo dedicato, secondo lo studio di Arie Trouwborst e Han Somsen, la predazione di felini domestici all’interno degli ecosistemi selvatici ne intacca la biodiversità, anche per ragioni di competizione ed ibridazione.
Pertanto il monito degli scienziati è stato quello di evitare le uscite libere dei gatti domestici, od eventualmente regolamentarle mediante l’uso di un guinzaglio.
La posizione dell’UE
Non ha tardato ad esser resa nota la posizione dell’Unione Europea in merito, che non lascia spazio a interpretazioni: giovedì scorso la commissione europea ha dichiarato di essere «un forte difensore del diritto alla libera circolazione, compresa quella dei gatti», respingendo di fatto l’ipotesi di tenere al chiuso o al guinzaglio i felini domestici.
Non è la prima volta che la classe politica ignora un monito della comunità scientifica, ma restiamo in attesa di sviluppi della vicenda: per il momento sembra non ci sia pericolo per i felini europei, potranno ancora andare in giro ad esprimere la più alta forma di libertà… ma cosa ne sarà della fauna selvatica?