Coronavirus: un cane risulta per la prima volta "debolmente positivo"

Potrebbe trattarsi del primo cane contagiato dal coronavirus?
Il cane di una paziente cinese affetta da coronavirus è stato messo in quarantena mercoledì scorso dopo essere stato sottoposto a dei test da cui è risultato "debolmente positivo" per il coronavirus (o COVID-19), secondo un comunicato stampa del governo.
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Pubblicato il 28/02/20, 12:42, aggiornato il 20/03/20, 14:35
Ad Hong Kong, una donna è stata contagiata dal virus COVID-19, il cosiddetto coronavirus che ha generato comportamenti estremisti - come quelli inferti agli animali domestici o notizie allarmistiche - e continua tutt'ora a preoccupare seriamente la gente di tutto il mondo.
Un primo cane contaminato?
Il cane della donna è stato trovato "debolmente positivo" ai test sul coronavirus, secondo il comunicato stampa dell'AFCD.
Questo evento preoccupa gli amanti degli animali domestici in tutto il mondo.
I test dell'AFCD sul cane
Il personale dell'AFCD, acronimo di Agriculture, Fisheries and Conservation Department, (Dipartimento Agricoltura, Pesca e Conservazione) ha trovato il cane in un appartamento in città e lo ha mandato in un centro dove sono stati raccolti campioni orali, nasali e rettali, risultati positivi per bassi livelli di COVID-19.
Il cane non ha i sintomi tipici del virus, ma quest'ultimo potrebbe diffondersi anche in modo asintomatico.
Altri campioni verranno prelevati dall'AFCD per confermare se il cane è stato realmente infetto o se il test positivo è solo il risultato di una "contaminazione ambientale" della bocca e del naso dell'animale, ha affermato il porta-parola. L'animale in ogni caso sarà attentamente monitorato.
Alle persone colpite dal coronavirus che hanno un animale domestico, il governo di Hong Kong consiglia di tenerlo in un periodo di quarantena di 14 giorni e di lavarsi accuratamente le mani con sapone o gel idroalcolico dopo aver toccato i loro animali.
La smentita del veterinario italiano
A tal proposito, è intervenuto il resposabile dei rapporti veterinari UPVET dell'Università delle Scienze Veterinarie, Maurizio Albano, il quale afferma che:
E continua:
Nel frattempo, in Italia...
La Regione Sicilia ha pubblicato recentemente sulla sua pagina Facebook delle direttive riguardanti le modalità di prevenzione del contagio dal coronavirus invitando anche a non toccare cani e gatti randagi.
Posted by Regione Siciliana on Wednesday, February 26, 2020
La polemica tra l'AIDAA e la Regione Sicilia
In seguito alla pubblicazione del post è nata una polemica tra l'AIDAA e la Regione Sicilia poiché, secondo l'AIDAA, il fatto di ricordare, in questo periodo di grande preoccupazione per il rischio epidemico del coronavirus, di stare lontani da cani e gatti randagi e non avere nessun contatto con loro, è fuorviante.
La Regione siciliana, in seguito a questa polemica, ha rimosso la parte "incriminata" del post (dove sconsigliava quindi il contatto con gli animali randagi).
Insomma, c'è ancora tanta confusione riguardo questo nuovo coronavirus e non possiamo che aspettare risultati più certi riguardo la probabile correlazione tra il virus COVID-19 e gli animali domestici.
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