Cuneo: arrivano i primi cani anti Covid-19 in aeroporto
Cani anti Covid-19 pronti per Cuneo.
I cani addestrati per fiutare il virus anche 5 giorni prima della comparsa dei sintomi, sono arrivati all'aeroporto di Cuneo. Il progetto inizierà a febbraio.
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Pubblicato il 15/01/21, 11:45, aggiornato il 08/02/21, 15:38
Oggi è un grande giorno per la lotta contro il Coronavirus. Una squadra di cani anti Covid-19, o anche chiamati sniffer dog, è arrivata all'aeroporto di Cuneo.
Il progetto promosso dalla società specializzata nei servizi di sicurezza aeroportuale I-Sec Italia, in collaborazione con la start-up finlandese Nose Academy Oy esperta nel settore, ha lo scopo di addestrare i cani a fiutare il Covid-19 presente negli esseri umani anche 5 giorni prima dell’eventuale comparsa dei sintomi.
Così facendo, i soggetti contaminati potranno isolarsi rapidamente e prevenire altri contagi.
Prevenzione prima di tutto
Oltre ai cani antidroga, tra due settimane l'aeroporto di Cuneo ospiterà anche i cani anti Covid-19.
Posizionati nei punti strategici dell'aeroporto, i cani avranno il compito di fiutare un'eventuale presenza di virus in tutti i viaggiatori appena sbarcati e segnalarla agli addestratori.
Una volta individuati, i potenziali soggetti infetti potranno sottoporsi ad un rapido test:
«Nel dettaglio, il metodo adottato prevede l’utilizzo di speciali salviette, un mezzo che si è già rivelato essere estremamente funzionale: maneggevoli, semplici da usare anche senza l’ausilio di professionisti sanitari e di facile smaltimento. I risultati sono elaborati secondo il protocollo di ricerca di Ville Pimenoff, ricercatore presso il Karolinska Institut», spiega la direttrice di Cuneo Airport Anna Milanese.
Insomma, dei passaggi rapidi e veloci che potrebbero però essere decisivi per il debellamento del virus.
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Posted by CUF - Cuneo Airport on Thursday, January 14, 2021
Già testato con successo
Il progetto già realizzato tra il settembre ed il dicembre 2020 nell'aeroporto di Helsinki-Vantaa, era stato un successo.
Su 6 mila campioni esaminati gli sniffer dog finlandesi avevano individuato 35 casi positivi al Covid-19, dimostrando così una precisione pari al 95%.
Secondo Anna Milanese, dunque, ci sono ottime possibilità che il progetto abbia successo anche in Italia e che nel corso dei mesi successivi possa espandersi anche nel resto dei siti aeroportuali.