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cane pastore che corre
© Facebook @Fabrizio Cataudella

La mielopatia degenerativa del cane ha portato via Falco, cane eroe

Di Nina Segatori Giornalista | Autore

Pubblicato il aggiornato il

A causa di una mielopatia degenerativa è morto Falco, il cane eroe che nella tragedia di Rigopiano aveva contibuito a salvare tre bambini.

L'italia piange la scomparsa di Falco, il cane eroe che a Rigopiano aveva salvato tre bambini dalle macerie. Purtroppo il vigile del fuoco a 4 zampe è stato soppresso perché soffriva di una mielopatia degenerativa che ormai lo aveva reso disabile e impossibilitato a muovere le zampe posteriori. La scoperta della malattia è avvenuta a distanza di un anno dal salvataggio dei bimbi, che grazie a lui sono ancora vivi.

Falco l'eroe

Il 18 gennaio 2017 a Rigopiano una valanga aveva spazzato via l'hotel in cui tante persone soggiornavano. Tra loro c'erano anche Ludovica, Edoardo e Samuel tre bimbi rimasti incastrati nella sala da biliardo dell'albergo ed a portarli fuori di lì era stato proprio Falco, il cane dei vigili del fuoco. Dopo quell'episodio i bambini consideravano il cane un vero e proprio eroe e lui, pazientemente, si lasciava coccolare da quei tre angioletti che aveva salvato.

Putroppo, però, a distanza di un anno si è scoperto che Falco soffriva di mielopatia degenerativa, che a poco a poco lo stava rendendo paralizzato. Così il suo proprietario non ha potuto far altro che farlo sopprimere.

In ricordo di Falco

Ed è proprio il vigile del fuoco di Latina con cui ha lavorato per nove anni, Fabrizio Cataudella, che su Facebook ha dato la triste notizia con un lungo post in memoria del suo fedele amico a 4 zampe: «sabato mattina, dopo un anno da quando abbiamo scoperto che fosse affetto da Mielopatia degenerativa, lo abbiamo addormentato... La belva, indolore, ti ha portato alla paralisi degli arti posteriori in troppo poco tempo e, per te, abituato a stare tra boschi e campi aperti, non era più una vita degna. Guardarti venirmi incontro, festoso come sempre, ma percepire giorno per giorno il tuo peggioramento ed essere impotente è stato straziante. Mentre scrivo piango, perchè forse avrei dovuto farlo prima, ma non trovavo il coraggio per tale gesto. Abbiamo avuto momenti duri in cui potevamo fidarci solo l'uno dell'altro e mi sei sempre stato affianco. Siamo stati operativi in interventi delicati, dove spesso sentivamo addosso la responsabilità di dare una risposta a chi da noi aspettava buone notizie...Abbiamo spesso interagito coi bambini e tu, coi tuoi 38 kg, passeggiavi tra loro, paziente a farti accarezzare...Vorrei scrivere di te, ho mille ricordi, ma il dolore fa troppo male. Ti voglio ricordare con questa foto: fiero e palla in bocca! Ora "cerca" Falco e attento... che San Pietro s'è nascosto bene. Ciao Amico mio e Grazie di tutto».

Parole strazianti che hanno commosso l'Italia intera.

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