Il Comune di Pozzuoli, in provincia di Napoli, ha disposto un’ordinanza che vieta di tenere cani di taglia grande incatenati o in gabbia.
L’ordinanza comunale
L'amministrazione puteolana, «sempre attenta al benessere di tutti gli animali, ritiene che questi vadano protetti e i loro diritti difesi: non si può pensare nel 2019 di tenere un essere vivente incatenato, di renderlo in tal modo feroce incattivendolo» afferma il Sindaco, e continua:
Una iniziativa lodevole, nel rispetto e nella protezione degli animali, ma anche nella salvaguardia dei cittadini: limitare eventuali situazioni spiacevoli che possono scaturire dal disagio di un animale legato.
Vivere legati
Per un cane, specialmente se di taglia grande, vivere legato è un disagio che l’uomo non riesce sempre a comprendere: è frequente vedere un cane tenuto a catena in giardino, al fine di limitare lo spazio in cui “può far danno” oppure in gabbia.
La catena provoca danni fisici e psicologici all’animale, che si traducono poi in perdita di fiducia nei confronti del padrone ed eventuali atteggiamenti feroci. Per caratteristiche etologiche di specie qualsiasi cane deve poter avere almeno 30 metri quadrati di libertà di movimento e la possibilità di raggiungere facilmente le ciotole con acqua e cibo.
Nelle altre Regioni d’Italia
Nel Settentrione molti comuni prevedono ordinanze comunali in tal senso, nel Mezzogiorno alcune regioni hanno imposto limite minimo sulla lunghezza della catena. In Puglia, le città di Bari e Lecce hanno emesso il divieto di tenere i cani legati, se non in casi particolari.
In generale, in mancanza di una legge Nazionale chiara e precisa a riguardo, la direzione assunta dalle normative attuate nelle varie Regioni e Comuni, è quella di regolamentare – o vietare, vedi comune di Pozzuoli – la detenzione di animali a catena.