Appena prima di salire sul palco per un concerto in Puglia, Stash, frontman dei The Kolors, ha compiuto un gesto che ha commosso il web: ha salvato un cagnolino abbandonato e in condizioni igieniche disastrose lungo la strada provinciale Sp53.
Secondo quanto riportato dal Corriere.it, il cantante ha raccontato tutto sui social, mostrando immagini forti ma necessarie e lanciando un appello alla responsabilità collettiva: “Aiutateci a denunciare questo schifo”.
Un incontro inaspettato e la denuncia pubblica
Il 1° agosto 2025, mentre si recava a Vieste per un’esibizione, Stash ha notato un cane rinchiuso tra le reti metalliche, in mezzo a urina e feci. L’animale, spaventato e visibilmente trascurato, ha subito attirato la sua attenzione. Nonostante i suoi impegni artistici, il cantante ha fermato tutto per prendersi cura del cucciolo, cercando con insistenza di contattare le autorità competenti.
Di fronte all’assenza di risposte, ha pubblicato un video postato in una stories Instagram che ha fatto il giro dei social, accompagnato da parole dure e colme di indignazione:
Come si fa a essere così crudeli?
L’intervento dei Carabinieri
Grazie alla determinazione del cantante e all’ondata di indignazione suscitata tra i suoi follower, i Carabinieri sono intervenuti prontamente, mettendo in salvo il cane e portandolo via da quella che Stash ha definito “una situazione infernale”. La sensibilità dimostrata dagli agenti ha commosso il cantante, che ha ringraziato pubblicamente le forze dell’ordine. “Se penso a come si spaventava anche solo quando gli mettevamo l’acqua, mi sale il nervoso”, ha confessato, visibilmente provato dall’incontro.
Un messaggio forte da Stash di The Kolors
L’episodio ha riportato sotto i riflettori il tema, purtroppo attuale, dell’abbandono e del maltrattamento degli animali, soprattutto durante l’estate.
Stash, con il suo gesto, ha dato voce a chi non può difendersi e ha dimostrato come anche un piccolo atto di coscienza possa fare la differenza. “Quel cagnolino troverà una nuova famiglia e tanto amore”, ha concluso. Intanto, il suo esempio continua a ispirare: denunciare è il primo passo per proteggere chi non ha voce.