Un nuovo capitolo nella guerra a distanza tra Wanda Nara e Mauro Icardi si è aperto. La conduttrice argentina, rientrata in Italia per seguire da vicino la situazione di uno dei suoi cani, ha raccontato con la voce rotta dal pianto che l’animale sarebbe in gravi condizioni e avrebbe bisogno di un intervento chirurgico urgente.
Secondo il suo racconto, però, i veterinari non potrebbero procedere perché l’autorizzazione legale spetterebbe all’ex marito, a cui risulta intestato il microchip del cane. “Sta morendo in questi giorni”, ha detto in tv.
Il cane è in Italia e servirebbe un intervento
In collegamento con il programma argentino Puro Show, Nara ha spiegato che il cane è rimasto in Italia e che i medici avrebbero consigliato un’operazione. Tuttavia, mancherebbe la firma del proprietario anagrafico: il microchip, infatti, risulterebbe intestato a Mauro Icardi, oggi al Galatasaray.
Per questo motivo, sostiene la showgirl, non sarebbe possibile né operare né trasferire l’animale all’estero. La sua denuncia pubblica ha rapidamente fatto il giro dei media, con toni allarmati:
Serviva solo la firma di Mauro… si sta morendo in questi giorni.
Il nodo del microchip e l’impossibilità di spostarlo
La registrazione del microchip a nome di Icardi, stando a quanto riferito, impedirebbe sia le procedure veterinarie sia un eventuale viaggio del cane. Nara dichiara di essersi mossa anche per recuperarlo e portarlo con sé, ma l’assenza dell’autorizzazione avrebbe bloccato tutto.
La stampa sportiva e di costume in Italia ha ripreso la vicenda sottolineando come, in assenza della firma del titolare del microchip, le cliniche non si espongano su atti sanitari invasivi.
Le accuse sui gatti “liberati” e le possibili implicazioni
Nel suo racconto, Wanda ha riaperto anche un altro fronte: quello dei due gatti adottati a Istanbul dalle figlie, che sarebbero “spariti” perché – accusa – “lasciati liberi in strada”. Se tali affermazioni trovassero conferma, i media notano che potrebbero configurarsi profili di abbandono e maltrattamento.
È un passaggio che aggrava il clima già teso di una separazione finita spesso sotto i riflettori, e che ora tocca direttamente il benessere animale, tema molto sentito dall’opinione pubblica.
E adesso?
Al momento, l’appello di Nara è soprattutto umano: «Ci sono questioni morali», ha ripetuto, chiedendo che venga sbloccata in tempi rapidi l’autorizzazione necessaria per tentare di salvare il cane. L’auspicio, ribadito nelle ricostruzioni circolate in queste ore, è che si trovi un accordo immediato per permettere ai veterinari di intervenire e, se possibile, di trasferire l’animale in sicurezza.
La vicenda, che si è accesa tra il 24 e il 25 agosto 2025, resta in evoluzione e tiene con il fiato sospeso i tanti fan della coppia, ora divisa, e gli amanti degli animali che seguono con apprensione il destino del quattro zampe.