Un giovane presentatosi come un amorevole custode di cani nell’agro aversano ha ingannato decine di famiglie, sfruttando la fiducia per abbandonare gli animali dopo aver intascato il denaro.
Grazie a un’inchiesta de Le Iene, la verità è finalmente emersa. Ecco cosa è successo.
Una frode mascherata da cura amorevole
Il responsabile, Giovanni Battista, si promuoveva online come gestore di una pensione per cani, promettendo un rifugio sicuro per gli animali di famiglie in difficoltà o in viaggio.
Richiedeva una quota iniziale per le “spese di mantenimento”, ma la realtà era ben diversa: i cani venivano abbandonati in aree isolate, condannati a sopravvivere in condizioni precarie .
Grazie alla giornalista Nina Palmieri, Le Iene hanno portato alla luce questo schema crudele, raccogliendo testimonianze di proprietari ingannati. Decine di animali vagavano abbandonati nelle campagne di Caserta, vittime di una truffa che ha lasciato i proprietari nel dolore e nella rabbia.
Una lezione per il futuro
Il caso ha acceso i riflettori su un problema più ampio: la necessità di verificare l’affidabilità di chi si propone come custode di animali.
Associazioni animaliste e esperti consigliano di controllare referenze, visitare personalmente le strutture e mantenere contatti regolari per garantire il benessere degli animali affidati.
Intanto, mentre le autorità indagano e le famiglie coinvolte preparano azioni legali contro Giovanni, l’inchiesta ha sensibilizzato l’opinione pubblica su un tema urgente. Gli animali non sono strumenti di guadagno: meritano amore, rispetto e cure adeguate.