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Mondiali in Marocco

I Mondiali 2030 in Marocco fanno già polemica. 

© SFT Animal Sanctuary

Marocco 2030: la politica verso i cani randagi suscita indignazione

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

La politica verso i cani randagi in Marocco ha scatenato indignazione in tutto il mondo. Jane Goodall e altre figure di spicco hanno fatto appello alla FIFA.

 

Per ripulire le città in vista dei Mondiali 2030, il Marocco rischia di uccidere milioni di cani randagi. 

Secondo le organizzazioni per i diritti degli animali, migliaia di cani sarebbero già stati brutalmente eliminati. Questa operazione è vista come un tentativo di dare alle città un aspetto più decoroso per i tifosi di calcio.

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I cani randagi vittime di un' “operazione di pulizia”

Jane Goodall, attivista di fama mondiale, ha inviato una lettera urgente al Segretario Generale della FIFA (Federazione internazionale di calcio), Mattias Grafström, esprimendo il suo orrore per il massacro e avvertendo che i tifosi di calcio di tutto il mondo reagiranno negativamente una volta venuti a conoscenza di queste pratiche.

Goodall sottolinea che la FIFA sarà ritenuta responsabile se non agirà rapidamente: «Questo danneggerà gravemente l’immagine della FIFA», scrive l'animalista.

L'impiego di metodi crudeli

Le organizzazioni per il benessere degli animali denunciano i metodi brutali utilizzati per uccidere i cani.

Tra questi ci sono avvelenamenti con stricnina, iniezioni letali e cibo avvelenato. Inoltre, si segnalano uomini armati che sparano ai cani o li catturano con trappole, per poi trasportarli in camion verso strutture dove vengono eliminati in modo disumano.

Immagini condivise da SFT Animal Sanctuary mostrano la realtà agghiacciante di queste azioni, tra cui cumuli di corpi di cani ammassati su un camion.

Straathonden Marokko afgemaakt

Pressione crescente sulla FIFA

Finora la FIFA non ha risposto agli appelli degli attivisti. I critici avvertono che l’organizzazione rischia un disastro di pubbliche relazioni se continuerà a tacere. «Non intervenire potrebbe danneggiare permanentemente la credibilità della FIFA»,  avverte Goodall.

Con la pressione in aumento, gli attivisti chiedono azioni immediate per fermare il massacro e proteggere i cani randagi. Spetta ora alla FIFA prendere una posizione forte e condannare queste pratiche atroci.

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