Avrebbe potuto essere la truffa perfetta. Ina Z. (51 anni) aveva pianificato tutto nei minimi dettagli: sottrarre 2,3 milioni di euro dai conti dei clienti, procurarsi un certificato di morte falso e iniziare una nuova vita sotto le palme.
Per dieci anni la tedesca ha vissuto senza essere riconosciuta a Maiorca, finché proprio un selfie con il suo amato Barboncino reale non l'ha rovinata.
Guadagna milioni con l'inganno
Tra il 2009 e il 2019, Ina Z. ha lavorato per un'azienda di energia solare nell'isola delle Baleari. Dotata di procura, ha gestito pagamenti fiscali per milioni di dollari per l'azienda, almeno a quanto pare.
Solo una piccola parte, circa 216.000 euro, è stata effettivamente versata alle autorità fiscali. Il resto è finito nelle tasche della donna, e ancora oggi il denaro è in gran parte scomparso senza lasciare tracce.
Un piano macabro
Quando diventa chiaro che è sotto indagine, Ina Z. ricorre a un mezzo drastico: si fa dichiarare morta dalla sorella.
Sarebbe morta in un incidente stradale a Rostock, un certificato di morte falso doveva dimostrarlo. Il tribunale di Palma di Maiorca inizialmente crede alla versione.
Il Barboncino come traditore
Ma i proprietari dell'azienda solare danneggiata hanno dubbi sulla morte improvvisa. Incaricano un'agenzia investigativa, e i detective privati trovano presto un indizio decisivo: gli account social della presunta defunta Ina Z. sono ancora attivi!
Un selfie si rivela la vera rovina della cinquantunenne: una foto in cui Ina Z. posa con il suo vistoso Barboncino reale. L'ambiente nell'immagine si può chiaramente associare a un luogo di Maiorca, e dato che i Barboncini giganti sono una rarità sull'isola, gli investigatori hanno una pista interessante.

Arresto in complesso di lusso
I detective osservano la zona intorno a Santa Ponça. Lì notano un uomo che porta regolarmente a spasso proprio un Barboncino del genere. Lo seguono e lui li conduce direttamente a una villa in una residenza di lusso: ovvero da Ina Z.!
Quando la polizia allertata suona alla porta di Ina Z., il suo mondo fittizio crolla all'improvviso. Durante la perquisizione gli agenti trovano documenti falsi, tra cui un passaporto keniota con la foto di Ina Z, sebbene sotto falso nome. La truffatrice alla fine rivela la sua identità e viene arrestata.
Accordo in tribunale: clemenza grazie al rimborso milionario
Lunedì Ina Z. è comparsa davanti al tribunale di Palma. Lì ha confessato tutto e aveva un vero asso nella manica: ha depositato 1,55 milioni di euro come risarcimento. Questo ha convinto la giudice ad accettare un accordo. La sentenza: due anni e sette mesi con la condizionale.
Anche la sorella di Ina Z., che aveva simulato la sua morte, se l'è cavata con una pena condizionale di tre mesi.