In Italia, grazie all'articolo 544 del Codice Penale, è vietato tenere animali in condizioni incompatibili con le loro caratteristiche etologiche il che significa - in buona sostanza - che i padroni sono obbligati a garantire ai loro animali da compagnia una qualità della vita il più buona possibile.
Nei dettagli, però, le interpretazioni di questo articolo restano affidate al buon senso del singolo e - per esempio - la possibilità di tenere i cani alla catena non è vietata con una legge nazionale ma le limitazioni sono affidate alle scelte locali, comunali o regionali.
Comuni e regioni virtuose
A livello regionale, per esempio, Lombardia e Piemonte hanno proposto leggi ad hoc. Nella regione lombarda, infatti, grazie alla regolamentazione regionale del 2017 l'uso della catena - quando non ci sono ragioni sanitarie certificate da un veterinario o temporanee ragioni di sicurezza - è vietato e lo stesso avviene in Piemonte. Alcune regioni del Mezzogiorno, invece, hanno leggi specifiche sulle lunghezze consentite per le catene.
A livello comunale, invece, la catena per i cani è vietata da molti comuni del Nord Italia. Al Sud, Bari e Lecce, rappresentano invece esempi d'avanguardia in tal senso: nel primo comune, infatti, la situazione è regolamentata dal febbraio del 2010 con il "Regolamento Comunale per la Tutela dei Diritti degli Animali", modificato nel dicembre 2012, mentre nel secondo ad occuparsi dell'argomento è il "Regolamento comunale per la tutela ed il benessere degli animali" emendato con deliberazione del consiglio comunale nell'aprile del 2013.
Emilia Romagna in prima linea contro la catena per cani
Ma il caso più virtuoso è quello dell'Emilia Romagna che è stata la prima regione a proibire di tenere i cani alla catena.
Con una legge regionale ad hoc, infatti, ha evidenziato i gravi danni fisici e psicologici che questa pratica causa agli animali vietandola nei confini regionali (salvo alcune deroghe come l'uso momentaneo della catena per motivi sanitari certificati dal medico veterinario o il suo utilizzo per motivi urgenti e solo temporanei di sicurezza).
I controlli in Emilia Romagna
Una regola che le Guardie Zoofile di Fare Ambiente, come riporta AltaRimini.it, si sono impegnate - anche in questi giorni - a far rispettare attuando controlli a tappeto nella zona.
«Al primo controllo - spiega una nota - ci limitiamo a informare il proprietario o detentore che la legge vita la catena già dal 2013 e diamo indicazioni su come porvi rimedio. E solo in caso non venga sistemata la situazione e l’animale, dopo diversi sopralluoghi, venga ritrovato legato, si procede a sanzionare il trasgressore». E le sanzioni possono arrivare a 450 euro.