Nei periodi di siccità come questi che stiamo vivendo al giorno d'oggi, frutto dei cambiamenti climatici di origine prettamente antropica, ogni goccia d'acqua è preziosa.
Lo sa bene lo chef Ciro Di Maio, proprietario del ristorante San Ciro a Brescia, che ha deciso di sfruttare al meglio l'acqua minerale non consumata dai propri clienti.
NO allo spreco d'acqua!
Ciro ha infatti notato che in media, tutte le settimane ben 35 litri di acqua finivano nel lavandino. Questo per via delle norme igieniche che non permettono di riutilizzare le bottiglie già aperte.
Un vero spreco, secondo Ciro, che ha trovato una soluzione di tutto rispetto. Ha pertanto pensato di donare l'acqua avanzata al Canile Rifugio di Brescia, gestito dall'associazione Sos Randagi.
Un gesto benevolo per animali e ambiente
L'iniziativa di Ciro è nata quindi non solo per contrastare lo spreco d'acqua, ma anche per aiutare gli amici quattro zampe del canile, che soprattutto in estate hanno un grande bisogno di bere.
Il giovane ristoratore raccoglie l'acqua avanzata in taniche da cinque litri e le porta al canile una o due volte alla settimana. Un gesto semplice, ma che fa la differenza per gli animali e per l'ambiente.
La splendida idea ha avuto un grande successo ed è stata apprezzata da tutti, sia dai clienti del ristorante che dagli operatori del canile. Lo chef spera che il suo esempio venga imitato anche da altri colleghi ristoratori, per creare una vera e propria rete di gestori contro lo spreco d'acqua.
L'appello contro l'abbandono
Ann Christine Terenghi, presidente del canile in questione, ha sfruttato l'occasione per sensibilizzare le persone contro l'abbandono dei nostri amici fidati. Si augura che questo bel gesto:
Serva a far riflettere chi spreca molta acqua e anche chi decide di lasciare il proprio fedele amico a quattro zampe in canile, con le motivazioni più banali, le vacanze in primis.
La Terenghi ha espressamente affermato che anche rinunciare a prendersi cura di un animale è incivile quanto, ad esempio, abbandonarlo in strada.
Secondo il veterinario del rifugio, Guido Pellarini, le iniziative del genere sono fondamentali per la struttura. Non solo per l'aiuto concreto ma anche per la visibilità:
Per noi la priorità è ovviamente la cura degli animali, molti dei quali arrivano qui in condizioni davvero preoccupanti. Per accudirli al meglio e trovare famiglie pronte ad accoglierli abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.