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cani in gabbia

La Corea del Sud vara un piano di risarcimenti per ogni cane non macellato.

© HSI/ Instagram

Video. La Corea del Sud risarcisce per ogni cane salvato: una vittoria etica o una manovra economica?

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Il governo sudcoreano pagherà compensi per ogni cane che non verrà macellato, ma la misura incontra critiche da parte degli allevatori e degli animalisti.

La Corea del Sud ha introdotto un piano di risarcimento rivolto agli allevatori di cani, offrendo compensi per ogni animale risparmiato dalla macellazione.

Il provvedimento, finalizzato a ridurre il consumo di carne di cane entro il 2027, non ha però convinto le parti in causa: gli allevatori chiedono indennizzi più elevati, mentre gli attivisti temono un incremento degli allevamenti mirati a sfruttare il sistema di compensazione.

La mossa del governo rappresenta una vera svolta etica o un tentativo di ridurre silenziosamente il dissenso?

Il piano governativo e le sue contraddizioni

Il piano varato dal governo sudcoreano, annunciato dal ministro dell’Agricoltura Song Miryeongm, fa parte di un Piano di base per i cani per uso alimentare, che prevede il divieto di allevamento, macellazione, distribuzione e vendita di carne di cane a partire dal 2027. 

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Gli allevatori riceveranno tra 225.000 e 600.000 won (circa 170-450 dollari) per ogni cane risparmiato, a seconda della tempistica di chiusura dell’attività. Inoltre, sono previsti incentivi per la transizione verso altre attività agricole, compresi prestiti a tasso agevolato e la copertura dei costi di demolizione degli impianti e ristoranti.

Il governo ha stanziato 109,5 miliardi di won (circa 75 milioni di dollari) per sostenere la chiusura graduale delle 5.898 industrie coinvolte, ma gli allevatori ritengono insufficienti le somme offerte e chiedono risarcimenti più elevati.

Molti vedono nel divieto un attacco alla loro libertà di svolgere un’attività che, nonostante la progressiva riduzione dei consumatori, rimane economicamente rilevante.

Una vittoria a metà per gli animalisti

Non solo gli allevatori, ma anche gli attivisti per i diritti degli animali hanno espresso dubbi sul piano.

Sebbene il divieto rappresenti una svolta importante per il benessere degli animali, c’è il timore che il sistema di risarcimenti possa incentivare la nascita di più cuccioli destinati a sfruttare i pagamenti del governo. 

Ecco cosa ha dichiarato Sangkyung Lee di Humane Society International Korea:

I pagamenti per ogni animale potrebbero incoraggiare l’allevamento per ottenere più soldi dal programma 

Inoltre, il governo ha promesso di fornire supporto amministrativo per facilitare la transizione delle imprese, prevedendo consulenze personalizzate per gli allevatori e i ristoratori.

Tuttavia, rimane il timore che il periodo di transizione, che terminerà nel 2027, non sia sufficiente per permettere una chiusura ordinata e senza conseguenze economiche pesanti per gli operatori del settore.

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