In una città della Catalogna, nel nord della penisola iberica, i gatti neri non potranno essere adottati fino al 10 novembre. La decisione, presa dal Comune di Terrassa, a pochi chilometri a Barcellona, ha un obiettivo preciso: proteggerli da superstizioni, rituali e possibili maltrattamenti legati alla notte di Halloween.
Una misura insolita, che ha attirato l’attenzione dei media internazionali e sollevato un acceso dibattito tra chi la considera un atto di prudenza e chi la giudica discriminatoria.
La paura dell’occulto
Ogni anno, in vista del 31 ottobre, i rifugi e i centri per animali della zona registrano un aumento improvviso di richieste di adozione di gatti neri.
Secondo Noel Duque Alarcón, assessore comunale al Benessere animale:
Non sempre dietro queste richieste c’è una reale volontà di accogliere un animale.
Alcune associazioni di protezione animale avrebbero segnalato casi di abbandono o maltrattamento dopo la festività, collegati a rituali legati alla “sfortuna” o all’occulto.
Per questo motivo, il Comune ha deciso di bloccare temporaneamente le adozioni e gli affidi di tutti i gatti dal pelo nero, con la possibilità di eccezioni solo in casi “debitamente giustificati e con garanzie di sicurezza”.
Un gesto di tutela, non di discriminazione
Il provvedimento resterà in vigore fino a dopo la festa di Ognissanti. Le autorità locali insistono sul fatto che non si tratta di una discriminazione, ma di una precauzione necessaria.
“L’obiettivo è proteggere questi animali e promuovere un’adozione consapevole e duratura”, ha spiegato Duque, invitando i cittadini a riflettere sul significato di questa scelta.
A Terrassa si è scelto di fermarsi un attimo, di spezzare il legame tra ignoranza e paura, e di ricordare che il vero incubo non è il colore del pelo, ma la crudeltà umana.