È l’annuncio che molti proprietari di cani aspettavano da tempo: l’Enac, Ente nazionale per l’aviazione civile, ha aggiornato le linee guida sul trasporto degli animali domestici.
D’ora in poi, anche i cani fino a 30 chili potranno viaggiare in cabina accanto ai loro umani, con un massimo di sei animali per volo. Un passo avanti verso un’Italia più “pet friendly”, ma non tutto è così semplice come sembra.
Nuove regole, vecchie incertezze
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha definito la misura «una piccola grande battaglia di civiltà». Dopo l’esperimento dello scorso settembre, che aveva portato il limite a 25 kg, l’Enac rilancia portando l’asticella a 30. Il provvedimento, tuttavia, riguarda solo le tratte nazionali e non è vincolante: saranno le compagnie aeree a decidere se applicarlo o meno.
Come riporta IlFattoquotidiano, Ita Airways è, per ora, l’unica ad aver testato la formula, con un volo dimostrativo che ha fatto discutere. Le compagnie low cost restano scettiche: Ryanair, ad esempio, ha ribadito di non voler modificare la propria policy. Portare un cane in cabina richiede infatti spazi dedicati, nuove misure di sicurezza e, non da ultimo, costi aggiuntivi che potrebbero ricadere sui passeggeri.
Verso cieli più “pet friendly”
Se applicate, le nuove regole permetterebbero ai proprietari di cani di taglia media — labrador, golden retriever o pastori tedeschi — di evitare la stiva, spesso fonte di stress e rischio per gli animali. Enac e Ita Airways stanno lavorando a una suddivisione degli spazi a bordo in zone “pet friendly” e “pet free”, per garantire il comfort di tutti.
Resta il nodo principale: la volontarietà dell’adesione. Finché non ci sarà un obbligo generale, la “promessa mantenuta” del ministro rischia di restare più simbolica che concreta. Ma per chi sogna di guardare il cielo accanto al proprio cane, anche un piccolo passo può voler dire molto.