La storia della Golden Retriever Peep ha toccato migliaia di persone in tutta Italia. Nel giro di poche ore, la raccolta fondi avviata dalla sua proprietaria, l’influencer trevigiana Giada Smania, ha superato i 15mila euro, segno di una mobilitazione enorme e spontanea.
Ma insieme alla solidarietà è esplosa anche una discussione pubblica che ha coinvolto opinioni, valori e sensibilità diverse, soprattutto dopo l’intervento della Caritas di Vittorio Veneto. Una vicenda che racconta la forza del legame tra persone e animali, ma anche le tensioni che nascono quando emozione e razionalità si incontrano.
La diagnosi di Peep e la mobilitazione del web
Secondo quanto riportato dagli articoli dedicati al caso, Peep, Golden Retriever di quattro anni, è stata colpita da una leucemia mieloide acuta, una forma particolarmente aggressiva di tumore del sangue. Giada Smania ha condiviso la diagnosi sui suoi profili social, spiegando di aver iniziato il percorso clinico dopo giorni di sintomi, esami, trasfusioni e controlli continui.
La chemioterapia — dal costo iniziale di circa 2.900 euro — potrebbe offrire alcuni mesi di vita in più, migliorando la qualità delle giornate della cagnolina, come indicato dagli oncologi veterinari.
Di fronte a questa prospettiva, Smania ha aperto una raccolta fondi su GoFundMe. Nel giro di 24 ore sono arrivate più di 1.700 donazioni, per un totale che ha superato i 15mila euro, come confermato anche da fonti locali. Messaggi di incoraggiamento e solidarietà si sono moltiplicati, mentre la giovane influencer assicurava trasparenza completa e la volontà di devolvere eventuali eccedenze ad associazioni che si occupano di animali in difficoltà.
L’intervento della Caritas e il dibattito sulle priorità sociali
Parallelamente alla generosità del web, si è aperto un confronto acceso dopo le parole di don Andrea Forest, direttore della Caritas di Vittorio Veneto. Il sacerdote, pur senza giudicare chi ha donato, ha invitato a riflettere sulla “gerarchia dei valori”, osservando come la stessa somma avrebbe potuto aiutare molte persone in difficoltà, soprattutto durante il periodo di emergenza freddo.
Le sue dichiarazioni hanno suscitato un’ondata di reazioni. Da un lato, chi difende il diritto di destinare il proprio denaro liberamente e l’importanza del legame affettivo con gli animali; dall’altro, chi ritiene necessario interrogarsi sulle scelte collettive e sul peso che le storie virali assumono nel convogliare le donazioni, spesso a discapito di bisogni meno visibili.
Nel frattempo, Peep prosegue il suo percorso terapeutico, tra alti e bassi, mentre la sua comunità online segue ogni aggiornamento con coinvolgimento e apprensione. Una storia che continua a far discutere, rivelando quanto il rapporto con gli animali sia diventato centrale per molte persone — e quanto, proprio per questo, possa diventare terreno di confronto sui valori che orientano la nostra società.