Cosa succederebbe se un cane potesse davvero parlare? Forse ci rimprovererebbe per la fretta con cui lo trasciniamo al guinzaglio o per l’abitudine di trattarlo come un peluche.
Nel libro Parola di cane, firmato da Sara De Cristofaro e Lauretana Satta, a prendere la parola è proprio lui, il Cane — con la maiuscola — che si rivolge direttamente all’uomo per spiegargli, con affetto e sincerità, come migliorare un rapporto tanto antico quanto spesso frainteso.
L’olfatto, lo sguardo e il “no”: il linguaggio invisibile dei cani
L’opera, che mescola divulgazione, empatia e ironia, svela quanto sia complesso il mondo sensoriale e comunicativo dei cani. “Essere cane significa poter usare il mio olfatto sempre”, scrive il protagonista.
Annusare, esplorare, fermarsi: gesti che per l’umano appaiono banali, ma per il cane rappresentano la chiave per conoscere e comprendere il mondo.
Altrettanto importante è il contatto visivo: quando un cane ci guarda, attende una risposta, un segno che lo riconosce come interlocutore. Il libro invita i lettori a riscoprire questa forma di comunicazione “bidirezionale”, fatta di sguardi, pause e parole semplici.
Perché sì, i cani capiscono fino a duecento vocaboli — compresi i nostri vezzeggiativi più affettuosi — e sanno leggere il tono della voce meglio di quanto immaginiamo.
Un manifesto d’amore (e rispetto) per i nostri compagni di vita
Tra i consigli più sorprendenti, Parola di cane ricorda che correre legati alla bici o stare in borsa non sono esperienze adatte ai nostri amici a quattro zampe, così come non lo è essere acquistati su Internet.
Il Cane protagonista chiede libertà, ascolto e coerenza. Persino il “no” deve valere in entrambe le direzioni: l’umano può usarlo per correggere, ma deve accettarlo quando è il cane a esprimere disagio o paura.
Il libro tocca anche temi complessi come la sterilizzazione, il bullismo tra cani di casa e l’“impotenza appresa”, quella condizione in cui gli animali smettono di reagire ai traumi. Ma il messaggio finale resta uno solo: l’educazione non si fonda sulla forza, bensì sulla fiducia reciproca.
Parola di cane è un invito a cambiare prospettiva, a mettersi finalmente nei panni — anzi, nelle zampe — di chi ci guarda ogni giorno con amore incondizionato e ci chiede soltanto di essere ascoltato.