Ci sono oggetti che sono sinonimo di schiavitù, strumenti creati con il solo scopo di impoverire vite, strumenti che servono solo a rendere questo mondo un luogo più triste.
Ci spostiamo a Malaga, in Spagna, dove una semplice catena di ferro ci racconta una storia di tristezza e di disagio, e ci ricorda un calvario invisibile che tutti, almeno una volta, abbiamo osservato senza veramente rifletterci troppo.
Una vita intera in tre metri quadrati
La Sociedad Protectora de Animales y Plantas de Málaga ci fa conoscere il caso di Gordon, uno «schiavo» della disumanità di alcuni uomini, un povero cane che ha passato tutta la sua vita legato a una catena a guardia di un terreno.
Una vecchia conigliera e solo tre metri quadrati di spazio sono stati per anni la sua «prigione», una schiavitù invisibile e spietata che molti animali subiscono durante la loro esistenza nell'indifferenza di tutti.
Stanco di combattere, rassegnatosi ad una realtà di noia e di stanchezza e ad una vita senza libertà né affetto, Gordon è stato utilizzato come cane da guardia in una fattoria senza che nessuno si accorgesse della sua tristezza.
La sua unica missione nella vita era quella di tenere lontani potenziali ladri, un compito assurdo e crudele per un gigante buono come il pane come lui.
Voglia di libertà
Per fortuna, qualcuno ha avuto pietà di lui e lo ha affidato al rifugio dove ora fanno di tutto per dargli la vita che merita.
In che modo? Trovandogli una famiglia che lo ami davvero. Basta catene e prigionia.
Ama giocare e correre libero: come biasimarlo visto che ha vissuto la maggior parte della sua vita solo e in un piccolo fazzoletto di terra? Gordon ha una grandissima voglia di vivere.
I volontari del rifugio assicurano che il cane è obbediente e calmo, che vuole soprattutto passare del tempo con qualcuno che lo accarezzi. Ha bisogno di molto poco per essere felice.
Ricorda: le adozioni salvano vite!