Come per moltissime altre razze feline, anche per le origini di questa razza vige il più grande mistero. Le opinioni a riguardo, sono le più disparate: sovietiche, britanniche, scandinave o addirittura mediterranee. La prima delle tante ipotesi e, la più utilizzata, sostiene che numerosi felini sarebbero stati importati dal porto russo di Arkhangelsk da dei marinai che poi successivamente, li avrebbero venduti agli inglesi nel 1860. Come per altre razze, la seconda guerra mondiale, ha rischiato di fare estinguere anche questo gatto, ma gli allevatori britannici e scandinavi fecero di tutto per salvaguardare questa specie felina.
Questi numerosi incroci fatti per salvare la razza, soprattutto con il gatto Siamese bluepoint, hanno fatto sì che però negli anni ’50, gli standard di razza fossero modificati.
A causa del colore del suo manto infatti, venne sempre data la precedenza al Chartreux o al British.
Per quanto riguarda il lato statunitense invece, gli allevatori hanno privilegiato gli incroci tra gatti, che permettessero la nascita di nuove razze più eleganti e raffinate che però, anche in questo caso, si allontanavano molto dalle sembianze di quella originale.
Nonostante tutte queste trasformazioni questo gatto è sempre stato molto amato.
Si dice infatti che, già Pietro il Grande ne possedesse diversi esemplari, così come la regina Vittoria del Regno Unito e lo zar Nicola II, che li lasciava gironzolare per le camere di corte.