«Odiavo quel cane». Parole dure e struggenti alle quali, purtroppo, sarebbero seguiti anche dei fatti.
In piena campagna presidenziale americana Kristi Noem, governatrice del Dakota del Sud e potenziale vicepresidente di Donald Trump, ha scioccato i suoi compatrioti (e anche oltre) con i racconti fatti nel suo libro presto in uscita, No Going Back: The Truth on What's Wrong with Politics and How We Move America Forward.
La morte del suo cane di 14 mesi
Secondo quanto riportato il 27 aprile da The Guardian, nel suo libro la Noem racconterebbe la storia di come Cricket, una giovane cagnolina di soli 14 mesi di razza Cane da ferma a pelo duro, è stata uccisa a sangue freddo.
E proprio dalla sua padrona. Il cane avrebbe dovuto essere impiegato nella caccia ai fagiani, ma Kristi Noem ha iniziato a giudicare il suo comportamento come aggressivo.
Nel descrivere questa scena, la Noem, ha usato parole molto dure, mostrando concretamente il suo odio verso l’animale: l’ha definita «ingestibile», «pericolosa» e «senza alcun valore come cane da caccia». Purtroppo a queste parole sono seguiti i fatti. E, dopo aver ammesso di odiare l’esemplare, la Noem, spiega quanto fosse determinata a neutralizzarla. Così, ha deciso di spararle.
Le giustificazioni di Kristi Noem
Senza esitazione, Kristi Noem ha spiegato che ama gli animali e che anche se non è stato piacevole, ha dovuto uccidere Cricket.
In questo gesto, la governatrice ha trovato anche degli aspetti positivi: secondo lei, questa storia mostra la sua forza e la sua determinazione in politica, la stessa che la caratterizza nella vita quotidiana.
Kristi Noem sostiene di non avere paura di fare cose difficili, sporche o brutte. Nel suo libro, ha persino aggiunto di aver ucciso tre capretti che facevano parte della famiglia da 25 anni.
Condannate da numerosi politici, queste affermazioni hanno suscitato indignazione anche tra altri sostenitori di Donald Trump. Quanto al popolo americano, evidentemente non è stato convinto dagli argomenti della governatrice: secondo un sondaggio riportato dal The Guardian, l'81% degli americani disapprova fortemente questo colpo di pistola su Cricket.