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Il Rapporto Animali in città di Legambiente non ci fa onore.

© JACLOU-DL/Pixabay

Giornata mondiale del cane 2024: l’Italia un esempio da (non) seguire

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

La Giornata Mondiale del Cane festeggia i nostri amici a quattro zampe. Ma com'è la loro situazione nel nostro paese? Il Rapporto di Legambiente parla chiaro.

Oggi, 26 agosto 2024, è la Giornata Mondiale del Cane. Questa celebrazione è stata istituita nel 2004 dall’attivista americana per i diritti degli animali Colleen Paige.

Originariamente pensata come una festa nazionale negli Stati Uniti, è diventata rapidamente un evento globale. Oltre alla celebrazione, la giornata invita a riflettere sulle contraddizioni del rapporto uomo-cane: mentre lo definiamo “il migliore amico dell’uomo”, molti cani soffrono ancora in strada, nei canili o in ambienti domestici non idonei. E i numeri italiani del 2023 a questo soggetto non sono positivi.

Giornata Mondiale del cane sì, ma l’Italia è da bollino rosso! 

Come precisato da Leggo.it, l’anno scorso per l’Italia è stato da bollino rosso in gestione degli animali d’affezione. In particolare, il 2023 è stato segnato da un aumento degli abbandoni.

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A confermarlo è stato il tredicesimo Rapporto Animali in città di Legambiente, presentato oggi a Festambiente a Rispescia (Grosseto) durante il festival nazionale di Legambiente.

Il rapporto, patrocinato da Anci, Conferenza delle Regioni, Enci, Fnovi, Anmvi e Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, offre un quadro critico sulla gestione degli animali in città, basato sulle risposte di 771 amministrazioni comunali e 46 aziende sanitarie su un totale rispettivamente di 7.901 e 110.

L’abbandono dei cani nel 2023

Nel 2023, il numero di cani abbandonati nel nostro paese è salito a 85.000, con un aumento dell’8,6% rispetto all’anno precedente, secondo i dati forniti dalle amministrazioni comunali.

Questo dato riflette non solo un problema di benessere animale, ma anche l’impatto della crisi economica sulle famiglie italiane.

La situazione è ulteriormente aggravata dal numero di cani randagi, che si stima abbia raggiunto i 358.000 in tutto il Paese, con le maggiori criticità concentrate in Lazio, Sicilia, Campania, Puglia e Calabria, dove si contano circa 244.000 randagi.

Spese e gestione: un paese a doppia velocità

Nonostante l’aumento della spesa pubblica per la gestione degli animali da compagnia, che ha raggiunto 248 milioni di euro nel 2023, la gestione degli animali in Italia presenta ancora gravi ritardi.

I Comuni, in particolare, registrano performance insufficienti, con solo il 34,5% che raggiunge un livello accettabile, contro l’80,4% delle Aziende sanitarie. Le disparità nella regolamentazione, nei controlli e nei servizi animal friendly sono ancora evidenti, causando un impatto negativo sulla gestione complessiva del settore.

Un grave problema che l’Italia deve affrontare è la gestione dell’Anagrafe canina. Solo il 41% dei Comuni è a conoscenza del numero complessivo di cani registrati sul proprio territorio. Inoltre, solo il 33,3% dei Comuni dispone di spazi dedicati agli animali d’affezione, e appena il 24,7% dei Comuni costieri ha regolamentato l’accesso in spiaggia per i cani. Queste lacune evidenziano la necessità di migliorare i servizi per gli animali nelle città italiane.

Sterilizzazioni e regolamenti: ancora tanto lavoro da fare

La sterilizzazione dei cani e i regolamenti per la detenzione degli animali in città rimangono settori in cui l’Italia è ancora carente.

Solo il 38,9% dei Comuni ha un regolamento adeguato, e meno del 6% prevede agevolazioni fiscali per facilitare la sterilizzazione. Anche se c’è stato un lieve aumento delle sterilizzazioni nel 2023, queste rimangono insufficienti rispetto al numero totale di cani e gatti presenti nei canili e nelle colonie feline.

Note positive: dai Comuni virtuosi all’eccellenza della Unità Cinofile 

Alcune regioni e comuni si distinguono per una gestione efficiente degli animali d’affezione. L’Emilia Romagna, la Valle D’Aosta e la Provincia di Bolzano sono tra le migliori regioni, mentre Modena, Zocca e Verona sono stati premiati per le loro buone pratiche.

Anche alcune aziende sanitarie e associazioni hanno ricevuto riconoscimenti per il loro impegno nella prevenzione e nella tutela degli animali.

Un riconoscimento speciale è stato dato alle unità cinofile che lavorano per la protezione dell’ambiente e della biodiversità.

Questi cani sono addestrati per diverse missioni, tra cui la ricerca di nidi di tartaruga marina, la lotta contro il bracconaggio e l’individuazione di malattie nelle piante. Le loro competenze sono state celebrate durante il festival Festambiente, mettendo in luce il loro contributo fondamentale.

Proposte per migliorare la gestione degli animali d’affezione

Per migliorare la gestione degli animali d’affezione in Italia, Legambiente propone un pacchetto di sei misure, tra cui l’implementazione di un’anagrafe unica nazionale obbligatoria, la creazione di nuove strutture veterinarie pubbliche e l’assunzione di più medici veterinari.

Queste proposte mirano a promuovere un approccio “One Health”, che riconosce l’interconnessione tra salute umana, animale e ambientale, e a rafforzare la collaborazione tra istituzioni e cittadini.

Nonostante le criticità evidenziate dal Rapporto di Legambiente, la Giornata Mondiale del Cane 2024 rappresenta anche un’opportunità per rinnovare il nostro impegno verso il benessere animale. Le proposte di Legambiente e i successi dei Comuni e delle Unità Cinofile dimostrano che il cambiamento è possibile e che l’Italia ha le risorse per migliorare. Con un’azione coordinata e l’adozione di buone pratiche, il nostro Paese può diventare un esempio positivo nella gestione degli animali d’affezione. 

La strada è tracciata: ora sta a noi seguirla e fare in modo che la prossima Giornata Mondiale del Cane possa essere celebrata con risultati più incoraggianti, all’insegna di una convivenza più responsabile e rispettosa.

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