I nostri fedelissimi amici a quattro zampe starebbero vivendo un cambiamento epocale. Non più semplici cani da guardia o compagni a 4 zampe di caccia, stanno entrando in una nuova fase evolutiva, definita dagli studiosi come «terza ondata di domesticazione».
Ricordiamo che la «domesticazione» in biologia viene definita come il processo attraverso cui una specie animale o vegetale viene resa «domestica».
Questa trasformazione, riporta il The Atlantic, li sta portando a diventare sempre più adatti alla vita moderna, fatta di appartamenti, ritmi frenetici e spazi ridotti, con tratti comportamentali e biologici che li avvicinano sempre più agli umani.
L’esperimento che ci racconta il futuro canino
Un team di ricercatori dell’Università di Linköping ha studiato come lo stile di vita umano stia influenzando non solo i comportamenti dei cani, ma anche le loro caratteristiche genetiche.
L’esperimento attraverso il quale si è giunti a queste conclusioni è stato condotto dai professori Brian Hare e Vanessa Woods e ha coinvolto 60 esemplari di razza Golden Retriever.
I cani avevano il compito, per ben due volte, di aprire un barattolo di croccantini. Una delle due volte dopo aver ricevuto uno spray nasale di ossitocina e una dopo uno spray di soluzione salina.
I risultati hanno mostrato che i cani con una particolare variante genetica del recettore dell’ossitocina reagivano in modo più marcato all’ormone, manifestando una maggiore tendenza a cercare il supporto dei loro proprietari.
Questi dati indicano che la domesticazione ha avuto un impatto significativo sulle capacità sociali dei cani, aumentando la loro sensibilità alle interazioni con gli esseri umani.
L’evoluzione della domesticazione: dalle caverne agli appartamenti
La storia dell’addomesticamento canino è iniziata circa 40.000 anni fa, quando i lupi selvatici hanno iniziato ad avvicinarsi agli insediamenti umani in cerca di cibo.
Da allora, i cani hanno attraversato diverse fasi evolutive, adattandosi di volta in volta alle esigenze dell’uomo e al suo stile di vita.
- La prima ondata ha visto la selezione naturale favorire gli animali più socievoli e meno aggressivi.
- La seconda, con l’industrializzazione, ha posto l’accento sulla riproduzione controllata e la creazione di razze specifiche.
- Oggi, con l’urbanizzazione e i nuovi stili di vita, stiamo assistendo a una terza ondata, caratterizzata da un maggiore bisogno di affetto e di adattamento ai contesti urbani.
L’impatto dell’ossitocina e le nuove esigenze dei proprietari
Uno degli aspetti più significativi di questa evoluzione riguarda quindi i livelli di ossitocina, l’ormone del legame sociale, che risultano più elevati nei cani rispetto al passato.
Gli studi dimostrano che questa sostanza, fondamentale per rafforzare il legame tra cane e proprietario, è sempre più presente nei cani da compagnia e nei cani guida, rendendoli più empatici e socievoli.
Di fronte a un mondo in rapido cambiamento, è essenziale continuare a selezionare e addestrare cani in grado di affrontare le sfide della vita moderna, assicurando così un benessere reciproco tra animali e umani.
In conclusione, i cani stanno diventando sempre più parte integrante delle nostre vite, adattandosi alle esigenze di un mondo in continua evoluzione. La «terza ondata di domesticazione» segna un cambiamento profondo nelle loro capacità sociali e biologiche, rendendoli più empatici e adatti alla vita urbana.
Questo processo rappresenta un’opportunità per migliorare ulteriormente la nostra convivenza con i cani, continuando a promuovere un addestramento mirato e una selezione consapevole che rispondano ai nuovi bisogni di questa relazione millenaria.
