Pubblicità

gatto nero per strada

Brolo è il paese dei gatti. 

© A SPASSO CON FRANCO E OLHA/Youtube

Video. Brolo, il paese dei gatti. Dove si trova questo ridente borgo dedicato completamente ai felini?

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

In Piemonte c’è un borgo dove ogni vicolo racconta storie di gatti. Se ancora non sapete dove andre a ferragosto, partiamo alla scoperta di Brolo.

 

Se ancora non avete scelto la meta per il 15 agosto 2025 e siete gattari incalliti, preparatevi a innamorarvi: in Piemonte, affacciato sul lago d’Orta, esiste un luogo che sembra uscito da un libro illustrato.

Si chiama Brolo e non è un paese qualunque, ma il “Paese dei Gatti”, dove storia, arte e tradizione si intrecciano attorno a un simbolo che accomuna abitanti e visitatori: il felino.

Acciuffa solo gli oggetti giusti per arricchire il tuo bottino!
GIOCO!
Acciuffa solo gli oggetti giusti per arricchire il tuo bottino!
GIOCO!

La leggenda che ha reso Brolo “il Paese dei Gatti”

La fama di Brolo come patria dei gatti nasce nel XVIII secolo.

Non perderti questi video:

Il 10 ottobre 1756 il borgo chiese di separarsi ecclesiasticamente da Nonio per avere una propria parrocchia. All’epoca, attraversare il “Rio veloce” per raggiungere le funzioni religiose era un’impresa, tanto che a Nonio nacque un detto ironico: 

Quando a Brolo ci sarà la parrocchia, il topo si metterà il mantello.

La frase alludeva al fatto che, come gatti, i brolesi avrebbero dovuto cacciare i topi.

Quando finalmente, nel 1767, la parrocchia fu eretta, un piccolo topo con un mantello venne inchiodato alla porta di un’autorità di Nonio, a simboleggiare la vittoria dei “gatti” di Brolo. Da allora il felino è diventato l’icona del borgo, un marchio identitario che ancora oggi accoglie i visitatori ai cartelli d’ingresso.

Un museo a cielo aperto per gli amanti dei felini

Passeggiare per Brolo significa imbattersi continuamente in gatti: statue, murales, opere d’arte e installazioni li ritraggono in mille forme. 

Ci sono il “Gatto Furioso” di Giorgio Rava, il monumento di Orlando Piazza, e reinterpretazioni artistiche come l’Urlo di Munch in versione felina o l’autoritratto “gattesco” di Van Gogh.

Ogni angolo ha una sorpresa: il vicolo “Strescia dal gat”, la “Piazzetta del Gatto”, il lavatoio decorato e perfino il Circolo Operaio “Guglielmo Oberdan” dove pranzare a prezzi popolari. Il tutto incorniciato da scorci spettacolari sul lago d’Orta e sentieri verso le colline circostanti, come il Monte Cregno e il Monte Pizzo.

Brolo non è solo una meta per chi ama i gatti: è un esempio di come una leggenda locale possa trasformarsi in identità e attrattiva turistica. Che siate viaggiatori curiosi, fotografi o semplicemente amanti dei felini, questo piccolo borgo vi farà sentire come a casa… tra amici a quattro zampe.

Altri articoli

Cosa ne pensi di questa notizia?

Grazie per il tuo feedback!

Grazie per il tuo feedback!

Lascia un commento
Collegati per commentare
Vuoi condividere questo articolo?