In Svizzera, nel cantone di Zurigo, un conflitto di vicinato ha attirato l'attenzione dei media. Nel 2022, i proprietari di un gatto constatano la scomparsa del loro micio e dirigono rapidamente i loro sospetti verso la vicina di 75 anni.
Dopo aver avuto la certezza che il loro gatto si trovava davvero da lei, i proprietari dell'animale hanno moltiplicato le iniziative: una lettera raccomandata, l'intervento della polizia e persino un tentativo di recupero da parte dei servizi di protezione animale. Nonostante tutto, la pensionata aveva rifiutato ogni dialogo e tenuto la porta chiusa.
Un veterinario mette fine al mistero
Diversi mesi dopo, mentre la situazione sembrava disperata, un veterinario darà finalmente una spiegazione a questa strana storia. Durante una visita, il professionista nota un'incoerenza tra i dati del microchip del gatto e le informazioni trasmesse dai clienti davanti a lui.
In realtà, i proprietari di questo animale non erano altri che amici della settantenne, a cui aveva semplicemente "regalato" il gatto. Non aveva mai detto loro che apparteneva ai suoi vicini. Il gatto, in sovrappeso e in cattive condizioni fisiche, ha potuto tornare nella sua casa d'origine, e i suoi padroni hanno quindi sporto denuncia.
Davanti ai giudici, la donna di 75 anni ha negato ogni intenzione di nuocere. Ma nell'aprile 2024, è stata condannata a una pena di 20 giorni-multa di 40 franchi svizzeri, ovvero 800 franchi (circa 852 euro), per appropriazione illegittima e violazione della proprietà. Ha quindi scelto di fare appello. Invano.
La Corte suprema zurighese ha appena confermato il giudizio di primo grado, aggravando al contempo la sanzione finanziaria. Oltre ai giorni-multa, dovrà ora pagare 7.200 franchi svizzeri, ovvero l'equivalente di circa 7.670 euro. I magistrati hanno giudicato che l'accusata aveva agito consapevolmente, escludendo ogni confusione con un gatto randagio. Hanno inoltre riconosciuto il danno emotivo subito dai proprietari, privati del loro compagno per lunghi mesi.