Pubblicità

cane in gabbia

Pako è stato spedito al rifugio dopo essere stato rifiutato in aereo.

© SRPA Veeweyde/Facebook

Cane respinto all’imbarco in aeroporto: la padrona prende una decisione drastica

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

A Bruxelles una passeggera espinta all’imbarco con il cane lo manda in taxi verso un rifugio e decolla. Pako è stato poi recuperato dai familiari.

È successo a Brussels Airport, l'8 settembe 2025. Una viaggiatrice, respinta all’imbarco con il suo American Bully di nome Pako, ha deciso di partire comunque, organizzando d’urgenza un taxi per far portare l’animale al rifugio Veeweyde di Anderlecht.

Il caso ha acceso il dibattito sulla responsabilità dei proprietari e sulle regole – spesso ignorate – per viaggiare con cani di razze brachicefale. Pako, per fortuna, è stato poi riconsegnato a dei parenti della proprietaria e sta bene.

Trasforma il tuo animale in un'opera d'arte!
Inizia!

Cosa è successo a Bruxelles

Secondo i resoconti della stampa locale, alla passeggera è stato negato l’imbarco perché Pako appartiene a una razza brachicefala (American Bully), categorie che molte compagnie aeree escludono dal trasporto per l’elevato rischio respiratorio in condizioni di stress e calore, in cabina come in stiva.

Non perderti questi video:

A quel punto, invece di rinunciare al volo o riorganizzare il viaggio, la donna ha chiamato un taxi e ha inviato il cane, da solo in gabbia, al rifugio Veeweyde. L’episodio è stato definito “inaccettabile” dai responsabili del rifugio, che hanno raccontato come il conducente si sia ritrovato “con un cane abbandonato tra le braccia”.

Pako è tornato ai suoi

Nel giro di poche ore, il rifugio ha avviato contatti con persone vicine alla proprietaria e, dopo scambi definiti “costruttivi”, ha organizzato la restituzione dell’animale.

Pako non è stato riaffidato alla proprietaria – rimasta all’estero – ma a dei suoi familiari che lo hanno recuperato in sicurezza. L’ente ha ribadito la priorità assoluta del benessere del cane nella gestione della vicenda.

Perché alcune compagnie rifiutano i cani brachicefali

Le compagnie aeree applicano restrizioni ai cani dal muso schiacciato (brachicefali) perché più esposti a problemi respiratori, soprattutto durante fasi critiche come check-in, imbarco e pressurizzazione. Malgrado qualcuno lo consideri un “divieto discriminatorio”, la ratio è veterinaria e di sicurezza: ridurre il rischio di emergenze a bordo.

Nel caso di Pako, la compagnia ha applicato la propria policy, e per questo il cane non ha potuto volare.

Il punto di vista del rifugio

Il rifugio Veeweyde ha stigmatizzato la “consegna express” di Pako, ricordando che gli ingressi d’emergenza impegnano volontari e risorse.

Al tempo stesso, ha gestito la situazione con pragmatismo per mettere in sicurezza il cane e favorire un ricongiungimento familiare responsabile. Un epilogo positivo che non cancella la leggerezza iniziale, ma offre un promemoria a tutti: il benessere dell’animale viene prima delle vacanze.

Altri articoli

Cosa ne pensi di questa notizia?

Grazie per il tuo feedback!

Grazie per il tuo feedback!

Lascia un commento
Collegati per commentare
Vuoi condividere questo articolo?