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cuccioli tra l'erba

Cuccioli di cane, un grande business durante il Covid.

© The Len / Shutterstock

Durante il lockdown, ha iniziato ad allevare cani: 3 anni dopo, rimpiange le numerose cucciolate

Di Francesca Discepoli Redattrice

Pubblicato il

Di fronte alla crescente domanda di acquisto di cani durante il Covid, la donna ha cercato di monetizzare il periodo del lockdown a discapito degli animali.

Kristina Barton, 28 anni e residente nel Galles, ha cercato di approfittare della situazione senza precedenti creata dal piano pandemico istituito durante l'epidemia di Covid nel 2020. 

Vedendo che le richieste di acquisto di animali erano in forte aumento in quel periodo, la giovane donna, che viveva in campagna e gestiva già un'attività di equitazione con dei pony, ha iniziato ad allevare cani per soddisfare la domanda dei potenziali acquirenti.

I fatti hanno avuto molta risonanza in Gran Bretagna dove molte testate tra cui il Daily Mail hanno riportato la notizia.

Allevamento selvaggio

La donna non ha perso tempo: ha cercato di ottenere rapidamente la licenza ufficiale che l'autorizzava ad allevare cani, ma non ha superato l'esame. 

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Questo stop non l'ha affatto scoraggiata: non ha voluto lasciarsi sfuggire quella ghiotta occasione e ha deciso di costruire l'infrastruttura necessaria per far decollare la sua nuova attività.

L'allevamento si è sviluppato rapidamente ed è diventato presto fonte di malcontento da parte dei vicini per l'abbaiare continuo e per la presenza dei cani che vagavano dappertutto.

Condannata

Visto il numero di proteste ricevute, il Consiglio del Carmarthenshire ha deciso di indagare sulla situazione nell'aprile del 2021 e ha scoperto che la giovane donna aveva già messo annunci online per vendere ben 9 cucciolate.

Nonostante gli avvertimenti dei servizi della città, la situazione è degenerata nell'aprile 2022 a seguito di ulteriori denunce, questa volta alla polizia. 

È stata avviata un'indagine e Kristina Barton è stata condannata a 12 mesi di libertà vigilata e al pagamento di oltre 30.000 euro di risarcimento per la pratica illegale del commercio di animali.

Questa condanna esemplare ci ricorda quanto sia importante rispettare le regole, soprattutto quando si ha a che fare con esseri viventi senzienti.

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