Negli ultimi anni, la pet therapy ha dimostrato un impatto significativo nella cura di diversi disturbi psichiatrici.
In particolare, l’introduzione dei cani da assistenza nei reparti di psichiatria sta rivoluzionando il trattamento di patologie come disturbi post-traumatici, fobie sociali, schizofrenia e disturbi bipolari.
Quali benefici per i pazienti?
Come riportato dal Corriere.it, questi cani sono addestrati specificamente per assistere pazienti con problematiche psichiatriche, intervenendo in situazioni di emergenza emotiva.
Sono capaci di segnalare comportamenti ossessivo-compulsivi, interrompere atti autolesionistici e creare uno spazio sicuro per chi soffre di agorafobia.
Inoltre, il contatto con questi animali riduce lo stress, abbassando i livelli di cortisolo e aumentando la produzione di endorfine e dopamina, migliorando così l’umore e le relazioni sociali dei pazienti.
Recenti ricerche condotte presso l’Università di Warwick in Inghilterra hanno evidenziato che il contatto con gli animali può abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone associato allo stress, e contemporaneamente incrementare la produzione di endorfine e dopamina, ormoni e neurotrasmettitori legati alle emozioni positive.
Questo processo contribuisce a migliorare sia l’umore che le relazioni sociali, grazie alla stimolazione dell’ossitocina, un neuropeptide prodotto dall’ipotalamo.
L’addestramento dei cani: non solo una questione di razza
L’addestramento di questi cani richiede un’attenzione particolare. Non è la razza a determinare l’idoneità, ma piuttosto il carattere docile e socievole del cane.
Gli animali vengono scelti da allevamenti che selezionano genitori con spiccate doti empatiche e capacità relazionali.
Un percorso formativo attento è fondamentale, coinvolgendo anche i pazienti, che devono imparare a prendersi cura del cane, creando così un legame che li aiuterà a superare paure e ansie.
Una Relazione Terapeutica Che Cambia la Vita
Il rapporto che si instaura tra il paziente e il cane va oltre la semplice compagnia. Gli studi dimostrano che questo legame può portare a un miglioramento significativo delle capacità empatiche e alla riduzione dell’isolamento sociale.
L’affetto e l’attaccamento reciproco tra il cane e il paziente risultano in una regolazione emotiva e comportamentale che favorisce la guarigione.
L’integrazione dei cani da assistenza psichiatrica nei reparti di psichiatria rappresenta un passo avanti nella personalizzazione delle cure, offrendo un supporto emotivo tangibile e migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Quadro normativo per la formazione dei cani da assistenza
In Italia, la formazione dei cani di assistenza psichiatrica non è ancora regolamentata in modo uniforme.
Molte associazioni, dopo aver affidato un cane a un paziente, non offrono un monitoraggio continuativo del benessere né dell’animale né del paziente. Tuttavia, esistono organizzazioni serie che seguono attentamente sia il cane sia il suo conduttore, garantendo un supporto costante.
A livello internazionale, la situazione è diversa: esiste una coalizione di associazioni no-profit, conosciuta come Assistance Dog International, che si occupa della formazione dei cani di assistenza e della protezione del benessere sia degli animali che dei loro conduttori.
Il processo di accreditamento, che dura circa cinque anni, è altamente rigoroso e le certificazioni ottenute sono riconosciute a livello globale, permettendo ai cani di assistenza di viaggiare anche in aereo.