Lunedì 23 settembre, ad Atessa (in Provincia di Chieti), otto cuccioli di cane di appena 40 giorni sono stati ritrovati abbandonati in uno scatolone sul ciglio della strada.
Il ritrovamento, avvenuto grazie a un gruppo di giovani che passeggiava vicino al luogo dell’abbandono, ha nuovamente portato alla luce il problema del randagismo e dell’abbandono degli animali in Abruzzo.
Nonostante gli sforzi delle associazioni locali e dei volontari, la mancanza di fondi e piani strutturali da parte dei comuni si scontra con un problema crescente che le autorità faticano a gestire.
Il ritrovamento dei cuccioli e l’intervento delle associazioni
Gli otto cuccioli, chiusi in uno scatolone abbandonato lungo una strada di Atessa, sono stati notati da un gruppo di ragazzi che si sono accorti del movimento anomalo del contenitore.
Immediatamente, hanno allertato l’associazione locale Cani Sciolti Odv, che collabora con il comune, la quale ha provveduto al recupero dei piccoli.
Grazie all’intervento tempestivo, i cuccioli sono stati messi in sicurezza, ma ora è caccia ai responsabili dell’abbandono.
Le associazioni chiedono maggiore consapevolezza e responsabilità da parte della popolazione. Uno dei portavoce dell’associazione ha dichiarato:
È fondamentale che i cittadini si rendano conto della gravità di tali azioni e delle conseguenze che ne derivano, non solo per gli animali, ma anche per la comunità intera.
L’abbandono degli animali è un fenomeno che contribuisce ad alimentare il già grave problema del randagismo in Abruzzo.
Randagismo fuori controllo: fondi insufficienti e piani inefficaci
Il randagismo in Abruzzo sta assumendo proporzioni allarmanti, con strutture sempre più sovraffollate e volontari allo stremo.
Il caso degli otto cuccioli abbandonati non è isolato, ma riflette una situazione fuori controllo, dove i fondi destinati ai canili ammontano a oltre 2 milioni di euro l’anno, senza però risolvere il problema alla radice.
Le associazioni locali, come Cani Sciolti Odv, denunciano l’assenza di piani concreti da parte delle amministrazioni, mentre i cittadini continuano a pagare per la gestione di animali abbandonati senza che vi siano misure preventive adeguate, come la sterilizzazione obbligatoria e il monitoraggio sistematico degli animali.
L’appello delle associazioni: fermare il problema alla radice
Le volontarie del Coordinamento regionale abruzzese lanciano un appello chiaro: senza un intervento strutturato e con fondi adeguati, il problema del randagismo continuerà ad aggravarsi.
La sterilizzazione obbligatoria e un sistema di controlli più rigorosi sono solo alcuni dei punti chiave richiesti per fermare l’oceano di abbandoni e cucciolate incontrollate.
Le forze dell’ordine, spesso sottodimensionate e senza gli strumenti adeguati, faticano a monitorare il territorio, mentre i veterinari privati, non obbligati a segnalare animali non registrati, lasciano aperte falle nel sistema.
Anta Onlus Sez di Atessa
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