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sciarpino

Dopo due giorni di lotta, Sciarpino non ce l'ha fatta.

© Clinica Veterinaria Duemari/ Facebook

Terralba. Sciarpino è stato scuoiato vivo. L’annuncio della clinica ha sconvolto tutti

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Dopo giorni di speranza e cure, il cagnolino aggredito da altri cani non è sopravvissuto. La sua storia ha scosso l’opinione pubblica e spinge a riflettere.

Una storia che aveva acceso le speranze di tanti, ma che purtroppo si è conclusa nel peggiore dei modi.

Sciarpino, il cagnolino di Terralba, in provincia di Oristano, soccorso in condizioni disperate dopo essere stato aggredito e scuoiato da altri cani, è morto nonostante il coraggio e le cure dei veterinari. Il suo caso ha acceso i riflettori sulla piaga del randagismo e della violenza sugli animali.

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Il ritrovamento e la lotta per la vita

La vicenda di Sciarpino, chiamato anche Colletto, è iniziata quando il piccolo randagio è stato avvistato mentre vagava spaventato e ferito per le strade di Terralba.

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Le piaghe erano terribili: un lembo di pelle gli pendeva dal collo, segnato da profondi morsi che avevano perforato la trachea. Subito soccorso dai volontari dell’associazione Anta Onlus e trasportato alla clinica veterinaria Duemari di Oristano, è stato sottoposto a un’operazione d’urgenza.

I veterinari hanno tentato l’impossibile per salvarlo, ricucendo il lembo di pelle strappato e cercando di limitare i danni. Nonostante l’età avanzata – circa dieci anni – e le gravissime condizioni, Sciarpino ha lottato con tutte le sue forze, conquistando il cuore di chiunque abbia seguito la sua storia.

Un finale che spezza il cuore

Per giorni si è sperato in un miracolo, ma le ferite riportate erano troppo gravi. Il cagnolino non è riuscito a sopravvivere: il collasso della laringe ha reso vani tutti i tentativi di salvarlo.

La notizia della sua morte è stata annunciata dalla clinica Duemari, scatenando un’ondata di dolore tra chi aveva seguito la vicenda e sperava in un lieto fine.

Il caso di Sciarpino ha sollevato interrogativi urgenti sulla gestione del randagismo e sulla necessità di interventi più incisivi per proteggere gli animali abbandonati. La sua storia, purtroppo, non è un caso isolato, ma rappresenta il drammatico destino di molti cani lasciati soli a fronteggiare pericoli e violenza.

Sciarpino non ce l’ha fatta, ma il suo ricordo resterà vivo per tutti coloro che hanno creduto nella sua rinascita.

Buon ponte piccolo.

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