La peritonite infettiva felina (Fip) è una malattia spesso letale per i gatti e, ad oggi, non esiste una cura ufficialmente approvata in Europa. Tuttavia, un farmaco esiste: il GS-441524, una molecola derivata dal remdesivir, l’antivirale usato per il Covid-19.
Nonostante la sua comprovata efficacia in alcuni studi scientifici, il farmaco non è disponibile legalmente per uso veterinario, costringendo i proprietari disperati a rivolgersi a un mercato nero sempre più esteso.
Un farmaco vietato ma salvavita
La Fip è causata da un coronavirus felino e può manifestarsi in due forme: una secca, che colpisce il sistema neurologico, e una umida, caratterizzata da accumuli di liquido nell’addome. Senza trattamento, è quasi sempre fatale. Nel 2019, uno studio condotto dal professor Niels Pedersen dell’Università della California, Davis, ha dimostrato che il GS-441524 poteva curare la maggior parte dei gatti trattati.
Tuttavia, la casa farmaceutica Gilead, titolare della molecola, ha deciso di concentrarsi sullo sviluppo del Remdesivir per uso umano, lasciando scoperto il settore veterinario. Questo vuoto ha aperto la strada alla produzione clandestina del farmaco da parte di laboratori cinesi.
Mercato nero e prezzi fuori controllo
Come riportato da La Stampa, senza un’alternativa legale, il GS-441524 è diventato il centro di un mercato nero globale. In Italia, i proprietari di gatti malati cercano le fiale attraverso gruppi Facebook e forum specializzati, acquistandole a prezzi esorbitanti.
Il costo varia da 7 a 34 euro al giorno per un trattamento di 84 giorni, con una spesa complessiva che può superare i 3000 euro. A peggiorare la situazione, ci sono truffe e forniture non sicure: farmaci contraffatti, dosaggi errati e spedizioni che impiegano settimane, ritardando cure spesso urgenti.
Alcuni rifugi per gatti, come l’Oasi Felina di Pianoro, si sono organizzati per fornire il farmaco a chi ne ha bisogno, operando in una zona grigia della legalità. La loro iniziativa ha sollevato dibattiti tra chi sostiene la necessità di legalizzare il farmaco e chi teme gli effetti di un mercato senza regolamentazione.
Nel frattempo, i proprietari di gatti affetti da Fip restano intrappolati in un dilemma: rischiare l’illegalità per salvare il proprio animale o rassegnarsi alla sua perdita.