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gatto grasso

Stanno creando l’Ozempic per gatti. Ma perché i nostri felini sono obesi?

© pasja1000/Pixabay

Arriva l’Ozempic per gatti: rivoluzione o ennesimo fallimento umano?

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Arriva MEOW-1, l'equivalente felino dell'Ozempic. Ma invece di festeggiare, dovremmo chiederci perché i nostri animali sono obesi. Vediamo nel dettaglio.

La notizia era destinata a far rumore: un’azienda americana sta sviluppando MEOW-1, un farmaco a base di GLP-1 progettato per aiutare i gatti obesi a perdere peso, una sorta di “Ozempic felino”. L’annuncio suona come l’inizio di una nuova era del benessere animale, tra microchip sottopelle e dimagrimenti rapidi. Ma sotto il fascino della soluzione high-tech, si nasconde una contraddizione profonda: stiamo davvero aiutando gli animali… o stiamo solo cercando di curare un problema che abbiamo creato noi?

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L’illusione del farmaco miracoloso

Secondo gli studi citati da Dissapore.com, MEOW-1 è un impianto sottocutaneo che rilascia exenatide per trenta giorni, riducendo il senso di fame nei gatti e imitando l’effetto degli antidiabetici umani. La promessa è invitante: meno obesità, meno malattie croniche, meno spese veterinarie. Ma questa narrativa dimentica un elemento essenziale. I gatti non decidono cosa mangiare, quando mangiare, quanto muoversi. Non scelgono snack ipercalorici né porzioni eccessive. Non si procurano patatine, salumi o avanzi di tavola, tutti esempi citati nel testo originale per descrivere errori fin troppo comuni .

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L’obesità animale non è un destino biologico. È il riflesso delle nostre abitudini, del nostro modo di usare il cibo come affetto, delle nostre incapacità di dire “basta” a quel miagolio insistente che interpretiamo come richiesta di amore, non come semplice strategia comunicativa.

Una società che “cura” ciò che non vuole prevenire

Il farmaco anti-fame per animali arriva in un contesto globale in cui il GLP-1 è già diventato un fenomeno culturale tra gli umani, spesso più per motivi estetici che per necessità mediche.

L’idea che la stessa scorciatoia venga proposta ora anche per i nostri animali domestici dice molto sul nostro rapporto malato con il benessere: preferiamo medicalizzare gli effetti delle nostre scelte invece di cambiarle.

Il file è esplicito: basterebbero buon senso e un’alimentazione adeguata per evitare obesità, sofferenze e costi inutili  . Eppure, ancora una volta, la soluzione proposta è un dispositivo tecnologico che “aggiusta” il gatto, invece di “aggiustare” il comportamento umano.

MEOW-1 potrebbe essere utile nei casi clinici di diabete o obesità grave. Ma se diventerà una scorciatoia per non modificare abitudini sbagliate, finirà per essere l’ennesima toppa applicata su un problema che nessun farmaco può risolvere alla radice.

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