Pubblicità

cane al guinzaglio con padrone
© Shutterstock

Il benessere degli animali da compagnia passa dal patentino

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

aggiornato il

Dal 1° gennaio 2019, in Vallonia (regione del Belgio), è necessario avere un permesso (un patentino) per garantire il benessere degli animali da compagnia e possederne uno.

In Italia, la legislazione non prevede un permesso particolare per possedere e garantire il benessere degli animali da compagnia; esistono, però, delle linee guida in cui sono raccolti dei consigli e suggerimenti per convivere al meglio con Fido. In una regione del Belgio (la Vallonia), invece, è ormai necessario essere in possesso di un permesso speciale per avere animali da compagnia.

Sarebbe necessario un provvedimento del genere anche nel nostro paese? Vediamo cosa hanno legiferato i nostri cugini belgi e interroghiamoci sulla necessita di leggi più forti e precise per il benessere dei nostri amici animali.

Garantire il benessere degli animali da compagnia: la legge in Belgio 

Il 1° gennaio 2019 in Vallonia entra in vigore il Code Wallon du bien-être animal («Codice di Vallonia per il benessere animale»). Grazie a questa legge sarà possibile sanzionare chi maltratta gli animali, sequestrando il patentino e garantendo così il benessere degli animali da compagnia.

Un patentino per tutti

Prima di tutto, è bene chiarire che tutti gli abitanti della regione hanno diritto a questo permesso per avere un animale da compagnia, senza fare nessuna procedura particolare. In caso d’infrazione, però, il permesso può essere revocato. 
Inoltre, i proprietari di animali da compagnia sono obbligati a registrare e identificare cane e gatto. Si tratta di una registrazione che costa qualche euro ai privati (un po’ più per gli allevatori). I soldi raccolti saranno versati direttamente ad un Fondo di protezione contro gli abbandoni e le sevizie sugli animali. 

Infine, a partire dal 2020, gli animali da compagnia belgi saranno legati al codice fiscale dei loro proprietari. In questo modo, si prevede di scongiurare il rischio di abbandono e riunire più facilmente cane e padrone in caso di fuga. 

Le pene severe

Nel Codice si afferma che è vietato abbandonare, maltrattare o addirittura trascurare gli animali. Pertanto, è vietato lasciare il cane legato tutto il giorno fuori, o abbandonarlo in strada. Tutto ciò che impedisce la libertà di movimento all’animale è vietato, proprio come seviziare l’animale domestico o organizzare combattimenti.

In caso di inosservanza di queste e di tutte le altre regole per rispettare il benessere degli animali da compagnia contenute nel Codice:

  • Il “patentino” verrà ritirato per un periodo di tempo limitato o a tempo indeterminato, a seconda del reato commesso;
  • Le condanne per maltrattamenti vanno dai 10 ai 15 anni di carcere;
  • Fino a 10 milioni di euro di multa.

Per favorire le adozioni e abbassare il numero di animali presenti nei rifugi, il Codice limita anche ogni pubblicità che sproni alla vendita di animali. 

Cosa dice l'Unione europea sul benessere degli animali da compagnia

In Belgio la situazione sembra essere molto chiara, ma nel resto della Comunità europea? Quali sono le leggi che proteggono il benessere degli animali da compagnia? Nel Trattato di Lisbona (del 2007, in cui sono riuniti i capisaldi dell’Unione) si riconosce che gli animali sono anch’essi degli esseri portatori di diritto, in quanto senzienti, ma non ci sono delle vere e proprie leggi a riguardo.
 

L'Unione europea ha bisogno di rivedere la sua legislazione in materia di diritti degli animali.©Shutterstock

All’interno dello studio intitolato Le bien-être animal dans l’Union européenne («Il benessere animale nell’Unione europea») si legge che, per quanto l’attenzione dei paesi membri alla questione resta un esempio senza pari agli occhi degli altri paesi, non c’è, ad oggi, une vera e propria legislatura che protegga gli animali che fanno parte dell’Europa.

Una domanda ? Un'esperienza da condividere? Crea il tuo post!

Benessere degli animali da compagnia: la legislazione italiana

In Italia, abbiamo assistito negli anni ad un’evoluzione della normativa in cui si tutelano i diritti degli animali. Nel 2004, con la legge n°189 del 20 luglio, le sanzioni messe in atto nei confronti di chi maltratta o uccide un animale si sono inasprite. Lo stesso se si utilizzano per combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate.

Anche l'Italia ha bisogno di rivedere la sua legislazione per favorire i diritti dei nostri amici a quattro zampe.©Shutterstock

Ancora oggi, dunque, per quanto la situazione abbia subito un’evoluzione positiva nel tempo, non siamo in grado di poter affermare che esistano delle vere e proprie pene per chi viola i diritti degli animali.

Il governo attuale sembra, però, voler smuovere ancor più questa situazione, proponendo delle leggi che inaspriscano le sanzioni e mettano in atto delle vere e proprie pene. 

Ogni animale (domestico o d’allevamento, che sia tenuto in casa o in giardino che sia) va rispettato e trattato in maniera adeguata. Le leggi europee e italiane non sembrano, però, ancora rispecchiare quello che è una presa di coscienza ormai mondiale: gli animali devono essere amati e rispettati, sempre.

Altri consigli

Cosa ne pensi di questo articolo?

Grazie per il tuo feedback!

Grazie per il tuo feedback!

Lascia un commento
Collegati per commentare
Vuoi condividere questo articolo?