L'autismo è un disturbo dello sviluppo che colpisce circa l'1% della popolazione mondiale, caratterizzato da difficoltà nella comunicazione, interazioni sociali atipiche e comportamenti ripetitivi.
Un team di scienziati cinesi, composto dalla Chinese Academy of Sciences (CAS), Beijing Sinogene Biotechnology e dalla Yale School of Medicine, ha manipolato il gene SHANK3, associato alle mutazioni presenti nelle persone affette da autismo. I protagonisti di questa ricerca, però, sono dei cani di razza Beagle.
La manipolazione sui cani
La ricerca su questo disturbo è sempre stata una sfida, e i ricercatori cinesi hanno cercato di superare le limitazioni dei modelli animali precedenti utilizzando cani, ritenuti più adatti per le complesse interazioni sociali con gli esseri umani e per il loro metabolismo farmacologico simile. I cani inoltre, al contrario di scimmie e topi usati in precedenza, riescono a riprodursi più velocemente e in maggiori "quantità", cosa che permette uno studio più rapido.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature nell'ottobre 2023, ha evidenziato che i cani con il gene SHANK3 modificato mostravano comportamenti simili a quelli osservati nelle persone con ASD, come il ritiro sociale e l'ansia. L'analisi comportamentale è stata eseguita utilizzando tecniche di intelligenza artificiale, valutando la posizione e l'agitazione della coda, nonché le interazioni con gli esseri umani e altri cani.
Obiettivi futuri?
L'obiettivo dei ricercatori è utilizzare questi "modelli canini" per sviluppare nuovi farmaci e identificare interventi di adeguamento sociale per le persone con autismo.
Tuttavia, la pratica di manipolare geneticamente i cani solleva interrogativi etici e morali. La comunità scientifica e la società nel suo complesso dovrebbero riflettere attentamente sull'opportunità di alterare geneticamente gli animali per scopi di ricerca, bilanciando il potenziale beneficio scientifico con il rispetto per il benessere degli animali. La strada verso la comprensione e il trattamento dell'autismo dovrebbe essere percorribile con il massimo rispetto per la vita e l'integrità di tutti gli esseri viventi coinvolti.