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cane in ombra

Gli attivisti per i diritti degli animali sperano che il verdetto indichi la strada.

© Mary_Gorbunova / Shutterstock

La Norvegia vieta l’allevamento di una delle razze canine più popolari al mondo

Di Ilenia Colombo Redattrice | Community Manager

Pubblicato il

La decisione è un duro colpo per gli appassionati di questa razza. Tuttavia, molte persone sono felici che questi animali non soffrano più.

L’allevamento di alcune razze canine divide gli amanti degli animali in tutto il mondo. Mentre alcuni trovano le razze brachicefale (con la faccia appiattita) particolarmente adorabili, altri trovano che tenere queste razze malaticce sia una tortura.

Nel corso degli anni, a seguito delle procedure di allevamento, le caratteristiche anatomiche di queste razze sono diventate più evidenti. Il problema più grande è il muso, che continua ad accorciarsi, riducendo anche le vie respiratorie.

Stop all'allevamento del Cavalier King Charles Spaniel

L'ipossia costante fa sì che questi cani abbiano problemi respiratori, siano riluttanti a impegnarsi in attività fisica e abbiano difficoltà ad affrontare le alte temperature.

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Pertanto, la Corte Suprema norvegese ha vietato l'allevamento di cani di razza Cavalier King Charles Spaniel.

All’inizio del 2022, il tribunale distrettuale della capitale norvegese, Oslo, ha annunciato che l’allevamento di Bulldog inglesi e Cavalier King costituiva una violazione della legge norvegese sul benessere degli animali. Entrambe le razze soffrono di gravi problemi di salute fin dalla nascita.

Ora la Corte Suprema norvegese ha confermato questa decisione. Per il momento è vietato l'allevamento della razza Cavalier King Charles Spaniel, mentre l'allevamento di Bulldog inglesi è ancora consentito. Entrambe le razze sono razze di "allevamenti tortura" che soffrono di gravi problemi di salute fin dalla nascita.

L'entusiasmo degli attivisti per i diritti degli animali

Per gli amanti dei cani della Società norvegese per la protezione degli animali (NSPA), questa decisione rappresenta un passo molto importante nella giusta direzione.

«La sentenza conferma che l'allevamento, che da anni porta al mantenimento di disturbi e malattie ereditarie, non solo non è etico, ma costituisce anche una vera e propria violazione della legge norvegese», si legge nel comunicato.

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