Nella lotta contro i crimini ambientali, un eccezionale progresso è stato raggiunto in Austria, con il primo cane al mondo addestrato per la ricerca e l'individuazione del Carbofuran, un pesticida responsabile di molte intossicazioni mortali tra gli uccelli, soprattutto i rapaci.
Questo straordinario compagno a quattro zampe è stato addestrato nell'ambito di un progetto innovativo sviluppato da LIFE WolfAlps EU, in collaborazione con l'Università di Medicina Veterinaria di Vienna, il dottor Leopold Slotta-Bachmayr e l'associazione Naturschutzhunde.
Addestramento e certificazione
Il cane, il primo a ricevere questa certificazione, è parte di un progetto che coinvolge cani in Italia e Austria, come riporta LIFE WolfAlps EU. Questi animali vengono addestrati per far parte di Unità Cinofile Antiveleno (UCA), specializzate nella lotta contro i reati alla fauna selvatica.
Il loro obiettivo principale è individuare bocconi avvelenati, una minaccia grave per la conservazione di numerose specie selvatiche e per gli animali domestici, come cani e gatti.
Le Unità Cinofile Antiveleno in Italia e Austria
Le UCA sono nate nell'ambito dei progetti LIFE dell'Unione Europea, con sette unità formate in collaborazione tra Italia e Austria. Attualmente in Italia sono attive 10 unità, gestite dal Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri e da altre entità regionali.
In Austria, invece, ci sono due unità cinofile antiveleno, con particolare specializzazione nell'individuazione del Carbofuran.
Il Carbofuran e la sua minaccia
Il Carbofuran è un pesticida estremamente tossico per mammiferi e uccelli, utilizzato in passato come insetticida nell'UE fino al 2008. Nonostante il suo divieto, questa sostanza è spesso coinvolta in casi di avvelenamento di uccelli, soprattutto rapaci. La sua individuazione diventa cruciale per prevenire e risolvere crimini contro la fauna selvatica.
Secondo i responsabili del progetto LIFE WolfAlps EU, il cane addestrato per individuare il Carbofuran apre nuove possibilità. La collaborazione stretta con le forze dell'ordine è essenziale per prevenire e risolvere casi di crimini contro la fauna selvatica, fornendo una nuova prospettiva nella protezione dell'ambiente.
In conclusione, questo eccezionale risultato dimostra come l'utilizzo delle risorse canine possa rivoluzionare la lotta contro i crimini ambientali, proteggendo la fauna selvatica e garantendo un futuro sano per le generazioni a venire.
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