Gli esseri umani non sono stati gli unici a soffrire durante la pandemia e a pagarne le conseguenze.
Nel Regno Unito, uno studio condotto dal Royal Veterinary College sostiene che i cani acquistati o adottati durante la pandemia mostrano «alti livelli di comportamenti problematici».
Aggressività e ansia da separazione
Come rivela il sito web della BBC, i cani presi in considerazione dal sondaggio sono più aggressivi verso i loro simili, soffrono di ansia da separazione e hanno problemi di addestramento.
Per i proprietari intervistati, i problemi più comuni sono: tirare il guinzaglio (67%), saltare addosso alle persone (57%) e non rispondere al richiamo (52%).
L'indagine ha anche rivelato nei padroni una mancanza di conoscenza del cane e del suo mondo: molti di loro non sanno quale sia il loro comportamento normale.
Educazione sbagliata
Come se non bastasse, quattro proprietari su cinque affermano di aver ricorso a metodi di addestramento avversivi basati sulla punizione e/o sulle correzioni fisiche per scoraggiare i comportamenti indesiderati dell'animale: metodi che rasentano il maltrattamento, come l'utilizzo di pistole ad acqua, guinzagli a strozzo e urla.
Solo il 18% dei proprietari che hanno partecipato al sondaggio non ha utilizzato questo tipo di addestramento.
«Senza il giusto tipo di addestramento e di supporto con rinforzo positivo, un piccolo problema comportamentale in un cucciolo o in un cane adulto può rapidamente degenerare in un problema serio», ha dichiarato Robert Bays, addestratore e comportamentalista esperto di Battersea.
La morale da trarre da questo studio può essere riassunta così: dietro un cane cattivo c'è un cattivo padrone.