Potete portare Fido in ufficio e trascorrere la vostra giornata lavorativa alternando computer e carezze? Non è da tutti e la storia di questo dipendente comunale triestino ne è la dimostrazione.
Nonostante l’assenza di divieti ufficiali, l’uomo si è visto rifiutare la richiesta di poter portare con sé in ufficio il suo cane. Al giorno d’oggi è ancora possibile un rifiuto del genere?
Il Comune di Trieste dice no a Fido in ufficio
Come riportato dalla testata Triesteprima.it un dipendente del Comune di Trieste, il signor Gianfranco Semeraro è rimasto attonito quando, rispettando le normative vigenti, ha fatto richiesta ai suoi superiori per portare il suo cane a lavoro. La risposta è stata un rifiuto.
Eppure, non ci sono normative nazionali o regolamenti comunali che lo vietino. Semeraro ha cercato di far valere un suo diritto, ma a quanto pare i suoi superiori sembrano non essere aperti a discussioni sul soggetto.
Nonostante Trieste sia una città con oltre 24 mila cani, non esistono normative nazionali o regolamenti comunali che vietino l'accesso dei cani nei luoghi pubblici, compresi gli uffici. Semeraro ha cercato di far valere il suo diritto, ma finora ha ricevuto solo rifiuti e vaghe promesse per il futuro.
Cosa dice la legge?
La questione è un po’ controversa. Non c’è una vera e propria regolamentazione nazionale che preveda la possibilità di accesso ai cani nei luoghi pubblici.
Tuttavia, nell’ottobre 2022 è stato presentato un progetto di legge dai Deputati Michela Vittoria Brambilla e Walter Rizzetto. Tale progetto presenta le «Disposizioni per garantire l’accesso degli animali di affezione nei luoghi pubblici, nei luoghi aperti al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblico». Ad oggi però ancora niente di concreto è stato votato. Almeno a livello nazionale.
Esiste, infatti, la Legge Regionale 20/2012 che permette chiaramente l'accesso dei cani nei luoghi pubblici, senza fare distinzione tra utenti e dipendenti, e non impone limiti di tempo per la permanenza.
Par Gianfranco Semeraro è necessario stabilire un regolamento interno per razionalizzare l'accesso dei cani dei dipendenti sul posto di lavoro. Per far sì che ciò accada, il dipendete comunale ha scritto al sindaco e all'assessore senza però ricevere risposta. Ad oggi non si arrende e attende una risposta dalla deputata Michela Vittoria Brambilla alla quale ha scritto qualche giorno fa.
C’è chi dice sì ai pets at work!
In Italia le aziende che accettano i cani in ufficio sembrano essere sempre più numerose. E d'altronde, i vantaggi dei pets at work sono innumerevoli, sia per lo spirito di coesione del cane e del padrone che per concentrazione e produttività.
Alcuni Comuni italiani, come quello di Corsico ad esempio (nella città metropolitana di Milano), quello di Como o ancora quello di Castel San Giovanni, è possibile lavorare in compagnia di Fido.
Sono anni che noi di Wamiz condividiamo le giornate con i nostri carissimi cani e gatti in redazione e non potremmo essere più contenti!