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a Trieste no ai cani in ufficio

È possibile rifiutare la possibilità di portare il cane in ufficio? A Trieste a quanto pare sì!

© dreamypixel / pixabay

La lotta di un dipendente comunale a Trieste per un ambiente più pet-friendly

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Un dipendete del Comune di Trieste si è visto rifiutare la richiesta di portare il suo cane al lavoro, ma è ancora possibile?

Potete portare Fido in ufficio e trascorrere la vostra giornata lavorativa alternando computer e carezze? Non è da tutti e la storia di questo dipendente comunale triestino ne è la dimostrazione.

Nonostante l’assenza di divieti ufficiali, l’uomo si è visto rifiutare la richiesta di poter portare con sé in ufficio il suo cane. Al giorno d’oggi è ancora possibile un rifiuto del genere? 

Il Comune di Trieste dice no a Fido in ufficio

Come riportato dalla testata Triesteprima.it  un dipendente del Comune di Trieste, il signor Gianfranco Semeraro è rimasto attonito quando, rispettando le normative vigenti, ha fatto richiesta ai suoi superiori per portare il suo cane a lavoro. La risposta è stata un rifiuto.

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Eppure, non ci sono normative nazionali o regolamenti comunali che lo vietino. Semeraro ha cercato di far valere un suo diritto, ma a quanto pare i suoi superiori sembrano non essere aperti a discussioni sul soggetto.

Nonostante Trieste sia una città con oltre 24 mila cani, non esistono normative nazionali o regolamenti comunali che vietino l'accesso dei cani nei luoghi pubblici, compresi gli uffici. Semeraro ha cercato di far valere il suo diritto, ma finora ha ricevuto solo rifiuti e vaghe promesse per il futuro.

Cosa dice la legge?

La questione è un po’ controversa. Non c’è una vera e propria regolamentazione nazionale che preveda la possibilità di accesso ai cani nei luoghi pubblici.

Tuttavia, nell’ottobre 2022 è stato presentato un progetto di legge dai Deputati Michela Vittoria Brambilla e Walter Rizzetto. Tale progetto presenta le «Disposizioni per garantire l’accesso degli animali di affezione nei luoghi pubblici, nei luoghi aperti al pubblico e sui mezzi di trasporto pubblico». Ad oggi però ancora niente di concreto è stato votato. Almeno a livello nazionale.

Esiste, infatti, la Legge Regionale 20/2012 che permette chiaramente l'accesso dei cani nei luoghi pubblici, senza fare distinzione tra utenti e dipendenti, e non impone limiti di tempo per la permanenza.

Par Gianfranco Semeraro è necessario stabilire un regolamento interno per razionalizzare l'accesso dei cani dei dipendenti sul posto di lavoro. Per far sì che ciò accada, il dipendete comunale ha scritto al sindaco e all'assessore senza però ricevere risposta. Ad oggi non si arrende e attende una risposta dalla deputata Michela Vittoria Brambilla alla quale ha scritto qualche giorno fa.

C’è chi dice sì ai pets at work!

In Italia le aziende che accettano i cani in ufficio sembrano essere sempre più numerose. E d'altronde, i vantaggi dei pets at work sono innumerevoli, sia per lo spirito di coesione del cane e del padrone che per concentrazione e produttività.

Alcuni Comuni italiani, come quello di Corsico ad esempio (nella città metropolitana di Milano), quello di Como o ancora quello di Castel San Giovanni, è possibile lavorare in compagnia di Fido.

Sono anni che noi di Wamiz condividiamo le giornate con i nostri carissimi cani e gatti in redazione e non potremmo essere più contenti!

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