Ancora una manifestazione di barbarie. Ancora un’esplosione di violenza contro un animale innocente. L’ennesimo episodio che inorridisce.
Signorello, alla periferia sud-est di Catanzaro, nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2024 è stata teatro di una violenza inaudita. Un cane randagio, mascotte del quartiere, è stato barbaramente torturato e ucciso.
La morte del cane Pati e la reazione del quartiere
Il cane randagio si chiamava Pati ed era conosciuto da tutti nel quartiere. Al punto da esserne considerata la mascotte.
Ecco quali sono state le parole di Nunzio Belcaro, assessore alla protezione degli animali:
Pati era un membro molto amato della nostra comunità e la sua morte lascia un segno indelebile di violenza e disprezzo per la vita innocente. Tale comportamento non solo è inaccettabile, ma mette in luce la pericolosità sociale di coloro che possono commettere tali atti disumani, poiché chi è capace di infliggere sofferenze agli animali potrebbe rappresentare una minaccia anche per le persone.
La reazione della comunità non si è fatta attendere. Nella giornata di domenica 12 maggio, infatti, centinaia di persone si sono riunite sotto la pioggia battente a Catanzaro per condannare il brutale assassinio dell’animale.
L'iniziativa, organizzata da volontari e sostenuta da Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali, ha visto partecipi residenti e sostenitori che hanno chiesto giustizia e denunciato l'impunità nei confronti dei maltrattamenti animali.
Rizzi ha esortato la folla a denunciare i presunti colpevoli e ha criticato il governo per non prendere posizione contro chi fa del male agli animali. La comunità ha manifestato solidarietà con fiori, striscioni e slogan, mentre le indagini sulla morte di Pati sono in corso. Il capoluogo regionale ha reagito con sensibilità, chiedendo giustizia e portando cani al guinzaglio in segno di solidarietà.
La petizione della Lav
Non si è fatta attendere anche la reazione della Lav (Lega Anti Vivisezione) e dell’Associazione Animalisti Italiani che hanno lanciato una petizione per richiedere l’urgente messa in atto di pene più severe per chi maltratta e uccide gli animali.
Intanto, il Presidente dei Animalisti Italiani Walter Caporale, ha lanciato il seguente appello:
Chiunque abbia informazioni utili a identificare gli aguzzini di Pati si faccia avanti, queste atrocità non possono restare impunite. In attesa delle conferme autoptiche in merito all’accaduto, ci adopereremo affinché Pati abbia giustizia. Urge rivedere la Legge 189 sui maltrattamenti ancora stagnante in Commissione Giustizia della Camera. È fondamentale che le leggi contro il maltrattamento degli animali siano severe e efficaci.
Povero Pati, riposa in pace.