Quando arriva un cucciolo in famiglia, una delle prime cose da insegnargli, appena ha completato le vaccinazioni, è l’uso del collare e abituare il cane al guinzaglio.
L’approccio con questi due oggetti è molto soggettivo e varia da cane a cane: per alcuni cuccioli può essere semplice e immediato, mentre per altri può rivelarsi più ostico e richiedere pertanto più tempo e pazienza.
Che il tuo sia un cane che accetta subito il collare (o la pettorina) e il guinzaglio o meno, con questi consigli potrai abituarlo gradualmente al loro uso.
Come abituare il cane al guinzaglio?
La prima cosa da fare è abituare il cucciolo al collare o alla pettorina, mostrandogli che non fa nulla di male.
Probabilmente un cucciolo di poco più di 60 giorni non ha mai visto né indossato niente del genere, perciò partiremo proprio da questo.
- Prendere il collare (o pettorina) e mostrarlo al cucciolo, lasciare che annusi per indagare la natura dell’oggetto.
- A questo punto, fargli indossare il collare (o pettorina), assicurandosi che sia della taglia adatta, che non gli stringa, ma che non sia facilmente sfilabile.
- Il cucciolo si sentirà un po' scomodo sulle prime, ma nel giro di una mezz’ora capirà che quel misterioso oggetto è innocuo e nemmeno tanto fastidioso: il nostro ruolo in questo step è ignorare il cane se cerca di mordere o sfilarsi il collare con le zampe.
- Ottenuta l’accettazione del collare (o pettorina) potremo farlo tenere al cucciolo per qualche ora al giorno, magari associandolo a momenti piacevoli, come quelli del gioco, quelli delle coccole dopo i pasti, o quando lo portiamo a fare un giro in macchina.
Abituare il cane al guinzaglio: dalla teoria alla pratica
A questo punto, il nostro cucciolo è pronto per conoscere il guinzaglio, oggetto ricco di mistero!
Molte persone tendono ad agganciare il guinzaglio al collare o alla pettorina del cucciolo, ed a tirare: errore!
Anche in questo caso, l’approccio dev’essere graduale, non vogliamo creare traumi nel cucciolo, che è ancora molto suscettibile… ma è anche molto recettivo, perciò con un pizzico di fiducia e pazienza, otterremo quanto desideriamo.
- La prima cosa da fare dunque, è far capire al cucciolo che il guinzaglio non gli farà alcun male: il modo migliore di far passare questo messaggio è agganciare il guinzaglio senza utilizzarlo, lasciandolo penzoloni.
In questo modo il cane girerà per casa e si renderà conto, dopo gli iniziali piccoli fastidi, che la curiosa cordicella attaccata al suo corpo è del tutto innocua, predisponendosi così in maniera positiva al futuro utilizzo del guinzaglio. - A questo punto il nostro piccolo merita un premio! Lodare e premiare dunque il cane con un dolcetto, preferibilmente più volte al giorno, cioè ogni volta che gli facciamo indossare il guinzaglio.
- È arrivato dunque il momento di utilizzare il guinzaglio: le reazioni del cane possono essere diverse, alcuni si bloccano restando impietriti, altri iniziano a saltellare in preda all’eccitazione, altri ancora mordono il guinzaglio. L’unica reazione da evitare è quella del morso al guinzaglio, pertanto dire un fermo “NO!” al cane in quel caso.
- Far avanzare il cane al guinzaglio nella direzione desiderata con l’aiuto del rinforzo positivo, invogliandolo dunque e poi premiandolo con un biscottino, che servirà a farlo distrarre dal guinzaglio. Per farsi seguire scegliere un comando come “Andiamo” da fargli associare al passeggio al guinzaglio.
- Ripetere quest’operazione più volte al giorno, in casa o in giardino, e sostituire gradualmente il biscottino con lodi e carezze, in modo da non farci seguire solo in funzione del cibo.
Come insegnare al cane ad andare al guinzaglio?
È finalmente arrivato il momento della prima passeggiata! È bene ricordare che l’ambiente circostante è molto importante per l’attenzione che il cucciolo ci riserva e la conseguente riuscita di ciò che ha imparato a casa.
- Scegliere dunque, per quanto possibile, una strada poco frequentata da persone, che intenerite dal cucciolo potranno distrarlo e preferibilmente priva dei suoni tipici del traffico cittadino: il piccolo deve sentirsi tranquillo ed al sicuro.
- Accertarsi della misura di collare (o pettorina) e guinzaglio: il primo dovrebbe lasciar infilare due dita sotto, e il secondo dovrebbe permettere di creare un arco morbido sotteso dal braccio. Evitare per i primi tempi l’uso dei guinzagli estensibili, in quanto diseducativi.
- Portare dei biscottini per premiare il cane quando ci segue, e alternare i premi in cibo con lodi verbali e carezze. Lasciare che il cucciolo annusi e soddisfi la propria curiosità in giro.
- Usare il comando “andiamo” per esortare il cucciolo a camminare e seguirci, premiandolo ogni volta che obbedisce.
- Se il cane dovesse tirare al guinzaglio fermarsi e restare immobili. A questo punto il cucciolo si girerà in cerca di indicazioni: premiarlo o lodarlo e proseguire una volta che il guinzaglio è tornato morbido. È importante che non si tenda mai troppo.
Insegnare al cane a non tirare al guinzaglio è importante, pertanto l’obiettivo di ogni passeggiata all’inizio dell’addestramento sarà far capire al cucciolo che può esplorare ed annusare ciò che vuole anche senza tirare. - Ricordare che la pazienza è fondamentale: fare passeggiate inizialmente brevi, e in zone tranquille, per poi allungarle e spostarle in luoghi più ricchi di distrazioni, solo con un po' di tempo.
Cosa fare se il cane tira al guinzaglio e altri errori da evitare
Per ottenere un addestramento ottimale, sarà opportuno evitare alcuni errori in cui è facile incorrere.
- Evitare di tirare il cucciolo se resta impalato, questo potrebbe solo stressarlo; rassicurarlo e chiamarlo finchè non ci avrà raggiunto, e a quel punto premiarlo.
- Non colpire il cane col guinzaglio, per nessuna ragione. Quando dobbiamo rimproverarlo sarà sufficiente un “NO” fermo e deciso.
- Evitare di tirare il cane col guinzaglio se viene in contatto con un altro cane: preferire invece la socializzazione, importante per la formazione del carattere e del temperamento.
- Evitare di lasciare il guinzaglio a portata del cane in casa, al fine di non farglielo scambiare per un gioco: non si tratta di un gioco e non deve prendere l’abitudine di giocarci e morderlo.