Scampia, quartiere di Napoli noto soprattutto per il complesso residenziale delle Vele, si prepara a una trasformazione radicale. Lunedì 2 è iniziato l’abbattimento delle Vele Gialla (C) e Rossa (D).
Tale operazione rientra nel progetto Restart Scampia, volto a trasformare il quartiere in una realtà più vivibile e sostenibile, con nuovi spazi abitativi e servizi moderni. Il cantiere si concluderà a novembre 2026.
A causa di questi lavori di riqualificazione, gli abitanti delle Vele sono stati evacuati. Rimane urgente la situazione delle 138 famiglie ancora presenti nelle Vele da sgomberare, molte delle quali denunciano difficoltà a trovare nuovi appartamenti in affitto a causa di restrizioni e pregiudizi. A questo si aggiunge un’altra emergenza denunciata dalla LAV (Lega Anti Vivisezione): «Salviamo cani e gatti delle Vele di Scampia!»
I lavori di demolizione delle Vele
Il Comune di Napoli ha avviato i lavori di demolizione delle Vele Gialla e Rossa, simboli storici del rione popolare, che verranno sostituite da un eco-quartiere nell’area dell’ex Lotto M.
Il progetto prevede la costruzione di 433 nuove abitazioni ad impatto energetico zero, dotate di tutti i servizi necessari. La Vela Celeste (B), invece, sarà riqualificata per diventare la sede della Città Metropolitana, mentre la Vela A è già stata abbattuta negli anni precedenti.
Nelle Vele di Scampia, simbolo della periferia napoletana, non sono solo gli abitanti umani a dover lasciare le loro case.
Tra i corridoi vuoti e le stanze abbandonate, decine di cani e gatti rischiano di restare vittime della demolizione imminente. Un dramma che ha mobilitato associazioni e volontari, impegnati in una corsa contro il tempo per offrire a questi animali una nuova vita.
La situazione critica degli animali nelle Vele di Scampia
Con lo sgombero delle Vele Rossa e Gialla, numerosi animali domestici e colonie feline sono rimasti senza tutela.
Le associazioni Anpanafmc (Associazione Nazionale Animali Natura Ambiente Fondali Marini Cittadini) e LAV insieme a volontari locali, hanno avviato operazioni di recupero per salvare quante più vite possibili.
Molti gatti, mai censiti e mai sterilizzati, si sono moltiplicati, mentre cani familiari come Simba, un mix di Pastore Belga Malinois, sono stati abbandonati in appartamenti vuoti o affidati ai volontari.
L’Unità di Emergenza LAV, coordinata da Beatrice Rezzaghi, è in prima linea nel recupero e nella cura degli animali. Ecco cosa ha dichiarato la Rezzaghi:
È una corsa contro il tempo: strappare queste vite dalle imminenti macerie è un atto doveroso e necessario, perché ogni vita vale. Il lavoro prezioso di ANPANAFMC negli ultimi 50 giorni e la loro rete e conoscenza del territorio sono stati fondamentali in queste ore di sopralluogo e ricerca.
Con gabbie trappola e cure veterinarie, l’obiettivo è trovare nuove famiglie per i più docili e offrire rifugio temporaneo agli altri. Simba, simbolo dell’esodo dalle Vele, rappresenta la speranza di una seconda possibilità: la sua adozione è aperta, così come quella di altri animali salvati. Per loro, il futuro si costruisce giorno dopo giorno, grazie alla solidarietà e all’impegno collettivo.