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Il carcere per maltrattamento animale è ormai legge.

© michelavittoriabrambilla/Instagram

Video. Da multe più salate fino al carcere: l’inasprimento delle pene per maltrattamento animale è ora legge

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Approvata la nuova legge: multe più salate e pene aumentate fino a quattro anni di carcere per i maltrattamenti sugli animali. Ecco tutte le novità.

 

Con l’approvazione definitiva del disegno di legge 1308 da parte del Senato, l’Italia cambia rotta nella tutela degli animali.  La nuova legge introduce pene più severe per reati come il maltrattamento, l’uccisione senza necessità, l’abbandono e l’organizzazione di combattimenti tra animali. 

Ma soprattutto, riconosce agli animali lo status di “esseri senzienti”, ponendo fine a un’impostazione normativa che fino a oggi proteggeva solo il “sentimento dell’uomo” verso di loro.

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Gli animali diventano soggetti di diritto

Il cambiamento più rivoluzionario riguarda il Codice Penale: non si tutela più solo la pietas umana verso gli animali, ma l’animale stesso in quanto essere capace di soffrire. Gli animali acquisiscono dunque una dignità giuridica autonoma e diventano destinatari diretti della protezione della legge.

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Viene inoltre modificato il titolo del Codice Penale dedicato a questi reati: da “delitti contro il sentimento per gli animali” a “delitti contro gli animali”. Questo nuovo orientamento comporta un rafforzamento dell’impianto sanzionatorio e della prevenzione.

Brambilla: una battaglia lunga quattro legislatura

La nuova legge porta la firma di Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali. È lei ad aver promosso la proposta con tenacia, attraversando quattro diverse legislature e più governi. Ecco cos’ha dichiarato:

Finalmente, l’Italia ha una legge di civiltà che rende giustizia agli animali. È una vittoria per tutti coloro che li amano e che da anni chiedevano pene più severe contro la crudeltà.

 

La parlamentare ha voluto dedicare il risultato «ad Angelo, Leone, Aron, Grey e tutti gli animali che hanno perso la vita per colpa dell’uomo».

Le nuove pene: carcere vero per i casi gravi

Nei casi più gravi, le pene arrivano fino a quattro anni di reclusione. È il caso, ad esempio, di atti di sadismo, uccisione con crudeltà o partecipazione a combattimenti tra animali. In queste situazioni, non si potrà più accedere a pene alternative.

Sono previste aggravanti se i reati vengono commessi in presenza di minori, contro più animali o se vengono diffusi video degli abusi online. In questi casi, la pena può aumentare fino a un terzo.

Anche le multe sono più salate: da 5.000 a 60.000 euro, a seconda della gravità del reato. Per chi organizza spettacoli con sevizie, la sanzione parte da 15.000 euro.

Stop a catene e traffici: più tutele per cani e gatti

La legge introduce un divieto nazionale di tenere i cani alla catena, salvo motivazioni sanitarie documentate. È prevista una multa da 500 a 5.000 euro per chi viola questa norma. Inasprite anche le pene per il traffico illecito di animali da compagnia, come cani e gatti importati illegalmente, e per chi non rispetta l’identificazione e registrazione obbligatoria degli animali.

Importanti novità riguardano infine l’affidamento degli animali sequestrati: questi non resteranno più in custodia dei loro maltrattatori, ma potranno essere affidati, previo pagamento di una cauzione, a enti o associazioni riconosciute.

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