La commovente storia di Angiolino Masciotra, 83enne di Agnone, sta mobilitando l’intero Molise. Dopo essere stato ricoverato a Pescara per un intervento, l’uomo è tornato a casa senza trovare il suo amato cane, Tonino.
Portato via da un’associazione che lo ha scambiato per un randagio, l’animale è diventato il simbolo di una battaglia legale e di una gara di solidarietà.
La scomparsa di Tonino e l’appello disperato
Tonino, un cane di circa quattro anni, era l’unica compagnia di Angiolino, che vive solo dopo il ricovero della moglie in una casa di riposo e con le figlie lontane.
Durante l’assenza dell’anziano, il cane è stato trovato per strada da un’associazione che, non trovando microchip né documenti, lo ha preso in custodia e ribattezzato Oliver. Al suo ritorno, Angiolino ha lanciato un appello disperato:
Lo tenevo come un figlio. Se non me lo ridanno, mi impicco.
Le sue parole, riportate dai media locali, hanno acceso i riflettori su una vicenda che sembra lontana dal risolversi.
La battaglia legale e la mobilitazione del Molise
La comunità di Agnone non è rimasta indifferente. In pochi giorni è partita una colletta per sostenere le spese legali di Angiolino, mentre il sindaco ha emanato un’ordinanza per il ritorno di Tonino.
Tuttavia, l’associazione ha rifiutato la restituzione, appellandosi alla mancanza di prove legali della proprietà. L’avvocato della volontaria sostiene che il cane fosse abbandonato e che l’anziano non possa rivendicarlo senza microchip né documenti. Di fronte a questa opposizione, Angiolino si è detto pronto a regolarizzare immediatamente l’animale, disposto a tutto pur di riaverlo.
La vicenda di Tonino non è solo una battaglia legale, ma un simbolo di affetto incondizionato e della solitudine che spesso accompagna la vecchiaia.