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gatto con flebo

Un farmaco può salvare la vita ai gatti affetti da Fip. In Italia, però, non è ancora in commercio.

© Michela Vittoria Brambilla/Instagram

Un nuovo farmaco salva-vita per gatti è in commercio, ma in Italia è ancora vietato

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

In Italia un farmaco efficace contro la peritonite felina non è ancora autorizzato: cresce la mobilitazione. Michela Vittoria Brambilla in prima linea.

 

In altri Paesi europei è già realtà, ma in Italia non è ancora legale. Eppure, il GS-441524 rappresenta una concreta speranza per i gatti colpiti da peritonite infettiva felina (FIP), una malattia letale nel 96% dei casi sintomatici.

L'appello al governo arriva direttamente dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla, che ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere la sua autorizzazione.

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Che cos’è la FIP e perché serve il GS-441524

La FIP (peritonite infettiva felina) è causata da una mutazione del coronavirus felino (FCoV), che può scatenare gravi reazioni infiammatorie, portando a una morte rapida e dolorosa. È una condizione che colpisce spesso i gatti giovani o quelli con un sistema immunitario compromesso, rendendola ancora più drammatica per chi vive con animali fragili.

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Il GS-441524 è un antivirale derivato dal remdesivir, già impiegato nella cura dell’Ebola e del Covid-19. Studi clinici hanno dimostrato che questo principio attivo è altamente efficace contro la FIP. In Paesi come il Regno Unito e i Paesi Bassi è già utilizzato nella pratica veterinaria, ma in Italia la sua somministrazione resta vietata. 

L’appello della politica e il rischio del mercato nero

La situazione è stata definita “assurda” dalla stessa Brambilla che dichiara: 

Il rimedio esiste, ma nel nostro Paese non è possibile procurarselo legalmente.

La conseguenza è che molti proprietari di gatti si rivolgono al mercato nero, acquistando il farmaco online da fonti non certificate, col rischio di truffe e senza alcun controllo di qualità.

La richiesta avanzata al ministro della Salute è sostenuta anche dalla Federazione dei Veterinari Europei (FVE) e da FECAVA, l’associazione europea dei veterinari per animali da compagnia. Entrambe le realtà hanno chiesto di accelerare le procedure di autorizzazione per evitare che si continui a ignorare un’opportunità terapeutica concreta.

Verso un cambio di rotta?

Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha dichiarato l’intenzione del governo di voler “anticipare i tempi” per la commercializzazione del farmaco in Italia. L’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali vigilerà sul processo. L’auspicio è che le promesse si traducano presto in fatti, e che anche in Italia i gatti affetti da FIP possano avere finalmente accesso a una cura sicura, legale ed efficace.

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