Una decisione destinata a far discutere allevatori, appassionati e amanti dei gatti di tutto il mondo. L’Olanda compie un nuovo passo nella tutela del benessere animale e annuncia un divieto senza precedenti che riguarda alcune tra le razze feline più popolari sui social network.
A partire dal 1° gennaio 2026, non sarà più possibile possedere, acquistare o importare gatti appartenenti a razze considerate frutto di una selezione genetica estrema, responsabile di patologie croniche e sofferenze permanenti. Il provvedimento, confermato dal Ministero dell’Agricoltura olandese, segna un punto di svolta nel dibattito sul cosiddetto “maltrattamento genetico”.
Cosa prevede il divieto e chi riguarda
Il divieto riguarda in particolare i gatti Scottish Fold e Scottish Straight portatori del gene Fold, oltre agli Sphynx e a tutte le varianti senza pelo come Bambino, Donskoy, Peterbald e Ukrainian Levkoy.
La norma non ha effetto retroattivo: i gatti già presenti sul territorio olandese e registrati con microchip entro il 31 dicembre 2025 potranno restare con i loro proprietari per tutta la vita, senza rischio di confisca. Eventuali passaggi di proprietà saranno però soggetti ad autorizzazioni speciali.
In Olanda vivono circa 2,9 milioni di gatti domestici e si stima che il provvedimento interesserà tra i 6.000 e i 15.000 animali. Già dal 2014, nel Paese era vietato allevare queste razze, ma fino a oggi era ancora possibile acquistarle all’estero o online. Il nuovo divieto chiude definitivamente questa possibilità, rendendo illegale anche la semplice detenzione per gli animali nati dopo l’entrata in vigore della legge.
Perché Scottish Fold e Sphynx sono considerati gatti “a rischio”
Alla base della decisione ci sono motivazioni scientifiche e veterinarie ampiamente documentate. Gli Scottish Fold, riconoscibili per le orecchie piegate, sono portatori di una mutazione genetica che causa osteocondrodisplasia, una grave patologia delle cartilagini che provoca dolore cronico, rigidità articolare e difficoltà motorie. Negli Sphynx, invece, l’assenza di pelo comporta seri problemi di termoregolazione, maggiore esposizione a scottature, infezioni cutanee e tumori della pelle, oltre alla mancanza di baffi e peli tattili fondamentali per la percezione sensoriale del gatto.
Il ministro olandese per la natura Jean Rummenie ha spiegato che “il benessere degli animali deve prevalere sull’estetica”, una posizione condivisa dall’associazione nazionale dei veterinari olandesi. Al momento nessun altro Paese dell’Unione Europea ha annunciato misure identiche, ma il caso olandese potrebbe aprire la strada a una riflessione più ampia sul futuro dell’allevamento selettivo in Europa.